A febbraio sarà di nuovo sciopero dei lavoratori del Consorzio Autostrade Siciliane.

Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, UIltrasporti, Ugl, SLA e LATA proclamano una seconda azione di protesta di 24 ore nei giorni dal 23 al 25 febbraio 2020.
Dopo la prima azione dello scorso 29 gennaio, che ha avuto adesioni del 100% dei lavoratori e disagi in tutti i caselli della rete autostradale siciliana, la protesta di queste Organizzazioni Sindacali continua senza sosta per rivendicare la tutela dei diritti dei lavoratori con il riconoscimento del contratto nazionale delle Autostrade e dei trafori con gli adeguamenti economici contrattuali derivanti e congelati dal 2009.
“Non abbasseremo il livello della protesta fino a quando non saranno riconosciuti ai dipendenti del Cas gli stessi diritti contrattuali di tutti i lavoratori delle Autostrade italiane e fin quando l’ente non sia finalmente nelle condizioni di garantire un servizio efficiente per gli utenti siciliani – dichiarano le segreterie provinciali dei trasporti di Cgil Cisl Uil Ugl Sla e Lata – e per questo la politica nazionale e regionale deve fare presto chiarezza con atti concreti e non con semplici e sterili proclami. Oggi invece si vuole attribuire al personale del Cas un contratto che esula da ogni logica, discriminatorio e tecnicamente inapplicabile, in aperto contrasto con quanto dettato dall’art 36 della Costituzione Italiana e che, peraltro, gli stessi organi regionali hanno escluso per i dipendenti di numerose società partecipate.
Il Consorzio Autostrade è un ente al collasso gestionale – continuano i sindacati – siamo rimasti basiti dalle recenti notizie stampa riguardanti l’esborso di quasi 50 mila euro per addobbi natalizi considerati, nel decreto dirigenziale n434 firmato dal Direttore Generale ing Salvatore Minaldi in data 11.12.2019, un atto “necessario urgente e indifferibile”. Non ci resta che sperare che i costosissimi addobbi natalizi (finiti dove?) siano rimasti di proprietà del Cas e che gli stessi possano essere almeno riutilizzati nei prossimi anni – dichiarano i sindacati- ma profondamente indignati, crediamo che di “necessario, urgente e indifferibile” per il Direttore Generale debba esserci principalmente il dovuto confronto con le organizzazioni sindacali che rappresentano i 300 dipendenti del Cas che oltre il contratto vedono bloccati da anni i più elementari diritti, mentre i vertici del Consorzio restano silenti alle ripetute richieste di convocazioni sindacali su organizzazione del lavoro e piante organiche che sono elementi fondamentali e basilari del funzionamento dell’ente e dell’efficienza del servizio reso all’utenza di cui i vertici del Cas sono responsabili di fronte ai tanti cittadini siciliani che oggi non usufruiscono di un servizio adeguato.