Assessore Previti: “Siamo indietro nei progetti, dobbiamo recuperare terreno”

 

Carlotta Previti, altro volto nuovo della Giunta De Luca, ha ricevuto dal sindaco le deleghe del Piano Strategico, Smart City e risorse idriche ed energetiche, dichiara:

“Siamo destinatari di ingenti finanziamenti, penso al Patto per Messina, il Bando per le Periferie, il progetto Capacity, il Pon-Metro che però sono ancora da programmare. L’amministrazione Accorinti ha opportunamente individuato alcuni interventi coerenti con il proprio programma, purtroppo però c’è un ritardo nel monitoraggio di tutti questi progetti che rischiano seriamente di arenarsi facendo perdere ulteriori somme alla città. Ad esempio alcuni progetti sono alla prima fase, se non allo studio di fattibilità, mentre invece dovrebbero essere in uno stato più avanzato. Convocherò tutti i dirigenti e componenti del Rup per fare il punto della situazione, ci sono troppi interventi presenti solo sulla carta, serve una ricognizione immediata. Abbiamo già chiarito che alcune nostre priorità sono il Palagiustizia  e le modifiche alla linea tramviaria, ma l’applicazione immediata di questi progetti dipende dalle somme che saranno disponibili in tempi brevi”.

poi aggiunge:

“Non c’è solo il Patto per Messina, ad esempio nel Pon Metro c’è un asse, l’agenda digitale, dove la precedente amministrazione ha inserito alcuni progetti che non riteniamo propedeutici al nostro progetto di smart city. Voglio creare una città con servizi essenziali collegati tra di loro poi c’è la programmazione dei fondi Poc, circa trenta milioni di euro, lì dovremo stabilire come suddividerli, devo capire se i progetti inseriti nella banca dati GESPRO siano aggiornati, lì dovremo vedere quali accelerare e quali cassare perché c’è la scadenza del 30 dicembre 2019 da rispettare assolutamente”.

conclude affermando:

“La nostra idea è chiara e semplice, vogliamo rendere la città di Messina indipendente per l’approvvigionamento idrico. E’ impensabile dover dipendere da condotte e fonti idriche dislocate in altri territori. Abbiamo riscontrato tante incongruenze nella gestione dell’Amam. Il nostro territorio è ricco d’acqua, le nostre colline sono una miniera, ci sono degli studi che lo testimoniano. L’autonomia porterebbe un grande risparmio per le casse comunali, visto che si metterebbe la parola fine al sistema di approvvigionamento dal Fiumefreddo sia per l’andata che per il ritorno. Puntiamo a creare un sistema di monitoraggio, affinché con dei sensori si possa controllare le zone toccate dall’erogazione e tutto il tragitto dell’acqua all’interno della condotta”