Centrosinistra, Gioveni, Cacciotto, Di Gregorio: a distanza di 1 anno il patrimonio politico è stato dilapidato!

“Pensare che all’indomani delle Amministrative del 2018 il centro sinistra cittadino poteva contare su ben 13 consiglieri su 32 (5 Pd, 4 LiberaMe, 4 Sicilia Futura), ossia quasi il 50% dell’Aula, oltre ad una buona rappresentanza in tutti i consigli circoscrizionali, e adesso ci si lecca quasi le ferite, fa davvero male!”.

A distanza di 1 anno la situazione è precipitata – dichiarano preoccupati i consiglieri Libero Gioveni, Alessandro Cacciotto e Maurizio Di Gregorio, rispettivamente consigliere comunale e consiglieri alla terza e quinta Circoscrizione e fondatori dell’associazione RADICI.

Prendiamo atto che il centro sinistra cittadino ha perso pezzi importanti!
Non possono non suscitare rammarico e dispiacere, a causa di scelte scellerate fatte a livello nazionale, le distanze prese nei confronti del PD-LiberaMe della nutrita componente di Sicilia Futura che aveva in Beppe Picciolo un alleato importante.
Le dinamiche d’Aula in Consiglio Comunale e le differenti posizioni dei singoli (tutte rispettabilissime) esprimono l’assoluta mancanza di un coordinamento cittadino.
È mancata e continua imperterrita a mancare una linea unitaria su temi forti di confronto. Manca anche e soprattutto un’azione inclusiva, perché non bisogna pensare che l’attività politica (dentro e fuori le istituzioni che rappresentiamo) sia soltanto finalizzata a un tornaconto elettorale.

Alcuni consiglieri di circoscrizione eletti nel PD – insistono i fondatori di RADICI – non conoscono neppure la sede del partito e questo è sintomatico della poca attenzione rivolta alla base.
Il confronto interno e con la città, ma anche il risvolto pratico, sono elementi essenziali della politica che in 1 anno sono mancati del tutto!

Ci auguriamo – concludono Gioveni, Cacciotto e Di Gregorio – che il centrosinistra possa trovare celermente la sua identità, perché con un sindaco iperattivo e pratico come De Luca, il rischio che agli occhi della cittadinanza la Ferrari che avevamo all’inizio si sia trasformata già in una Cinquecento è davvero alto!