Con “Arte in Laboratorio”, la mostra “Una stanza tutta per sé”, collettivo artisti-pazienti Oncologia Policlinico

Sarà inaugurata venerdì 12 aprile alle ore 18, nei locali di via Maddalena 24 a Messina (2010 Group – dott. Luigi Mondello), la mostra di “Una stanza tutta per sé”.

Con “Arte in Laboratorio”, Mutualpass – Medika, la Card della Salute, sta mettendo in pratica il suo manifesto di “Arte e Medicina”. Dal mese di maggio del 2018, attraverso le esposizioni di Mantilla, Aurelio Valentini, Antonello Bonanno Conti, Piero Serboli, Giovanni Fiamingo e Nino Rigano, il laboratorio è diventato, infatti, una galleria d’arte “abusiva”, dove gli utenti in attesa di sottoporsi alle analisi cliniche possono ammirare le opere degli artisti coinvolti.

Nell’idea del Team, coordinato dal dott. Luigi Mondello e dal dott. Daniele Di Bartolo, l’arte fa parte di quell’orizzonte positivo della vita umana in cui agisce la medicina attraverso la cura e la prevenzione. Alla base di questa prassi c’è un’idea rivoluzionaria e, tuttavia, antica: l’uomo è unione inscindibile di mente e corpo, di ragione e sentimento. L’arte-terapia è ormai una pratica medicale affermata nel mondo sia come forma di espressione del disagio fisico e mentale che come supporto psicologico alle malattie gravi come il cancro.

Il reparto di Oncologia del Policlinico Universitario di Messina è oggi all’avanguardia in questo campo. I maestri Piero Serboli, Aurelio Valentini, Josè Martino e il compianto Claudio Militti hanno attivato dal 2015 un vero e proprio laboratorio di pittura, un spazio di espressione chiamato “Una stanza tutta per sé”, all’interno del reparto diretto dal professor Giuseppe Altavilla e collaborato dalle dott.sse Francesca Albiero e Stefania Panetta. La mostra di Maria Berenato, Antonella Caggegi, Lucia Fulco, Luisa Giorgio, Laura Giunta, Nicoletta Irrera, Adriana Micali, Marcella Mondello, Katia Militello, Silvana Modica, Silvana Nastasi, Giusy Olivieri, Sabrina Pistone, Giovanna Romeo, Matteo Sorte e Graziella Spadaro non è soltanto la testimonianza di questo prezioso lavoro, ma anche l’affermata emancipazione di un gruppo di artisti, che, dopo un lungo apprendistato, si presentano adesso agli spettatori con personalità autonome, compiutamente avviate in un percorso di ricerca

UNA STANZA TUTTA PER SE’ – Guardare un muro bianco e guardare un quadro non è la stessa cosa. La percezione dell’ambiente in cui viviamo modifica il nostro umore, lo stato d’animo e, quindi, la salute. Abitiamo case curate, che costruiamo intorno ad un’idea positiva della vita, tutti i nostri sforzi, professionali e umani, sono indirizzati verso questa idea del bello come buono, sano. Nello spazio pubblico contemporaneo questa cura non è particolarmente presente, lo spazio istituzionale è neutro, spesso architettonicamente impersonale, talvolta degradato.