De Cola: “ecco gli ultimi atti per Via Don Blasco e Porto di Tremestieri”

 

Sergio De Cola, Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Messina scrive:

Si è chiusa ieri venerdì 21 giugno l’attività dell’assessorato Lavori Pubblici della sindacatura Accorinti. Gli ultimi due atti che riguardano questo settore sono, ovviamente, relativi a due opere di importanza prioritaria per la città. Il primo è l’emissione del primo importante mandato di pagamento, che per legge segue il concreto avvio dei lavori,  per l’impresa che ha iniziato la costruzione del nuovo porto di Tremestieri. Il mandato sancisce ancora una volta, speriamo questa volta in modo inequivocabile per tutti, che la realizzazione dell’opera è stata avviata e che adesso dopo le azioni previste nella prima fase dal cronoprogramma (demolizioni, sminamento, espropri, … ) partirà la realizzazione delle nuove opere. L’altro è ancora una volta un atto con cui si prova a convincere l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente a consentire l’immediato avvio dei cantieri per la realizzazione della nuova via Don Blasco, evitando inutili e dannosi contenziosi. La nota inviata ieri per via Don Blasco, richiama le precedenti in cui si evidenziava che l’opera non va assoggettata a Valutazione d’Impatto Ambientale e anche la nota dell’ufficio territoriale Ambiente che dava parere positivo per l’avvio dei cantieri su 3 dei 3,8 km totali interessati dai lavori. Nel tentativo di andare comunque incontro alle richieste dell’ARTA per riuscire a trovare un punto di equilibrio che consenta l’apertura del cantiere, con la nota è stata inviata la documentazione già valutata positivamente sempre dall’ARTA nel 2010. Auspichiamo che gli uffici regionali possano rivedere la loro posizione nel rispetto della normativa, per tutelare le importanti risorse economiche reperite dopo molti anni, anche grazie alla Regione che è il principale finanziatore dell’opera, e soprattutto per evitare una battaglia legale tra impresa Comune e Regione che indipendentemente dal futuro vincitore vedrebbe certamente un unico perdente già da ora: la città di Messina”.