De Luca parla sui social di continuità territoriale, Uiltrasporti lo invita a fare azioni amministrative concrete

Leggiamo con simpatia sui social dei “disagi” raccontati dal sindaco De Luca durante i suoi frequenti spostamenti in treno per la capitale e sullo stretto – dichiara Michele Barresi segretario Uiltrasporti Messina – narrazioni che tuttavia prendono la forma del semplice reclamo fatto dal comune viaggiatore quando nei fatti il sindaco di Messina ha da tempo ruoli istituzionali e politici che gli imporrebbero azioni e atti concreti per trovare oltre le denuncia anche le soluzioni .
Il sindacato da sempre lamenta il forte gap infrastrutturale che penalizza l’area dello stretto di Messina in termini di sviluppo economico con le conseguenze relative ai seri limiti riguardo il diritto alla mobilità dei cittadini siciliani e calabresi, oltre 10mila utenti che quotidianamente attraversano le due sponde.
Anche l’attuale servizio di traghettamento, pubblico e privato, manifesta enormi limiti funzionali e non appaiono adeguati in termini qualitativi e quantitativi alle esigenze dell’utenza e del territorio ma la politica finisce per “scoprire l’acqua calda” quasi solamente nelle fasi di campagna elettorale come in queste settimane .
In un sistema di attraversamento dello stretto tutto da rivedere e potenziare , fa sorridere che l’ultima disavventura narrata dal sindaco sia dovuta perlopiù ad un “anticipo” di 20 minuti di uno dei rarissimi treni a lunga percorrenza rimasti per il sud , che l’hanno costretto ad attendere una coincidenza marittima che in realtà era prevista con i mezzi veloci Bluferries alle 7:10 ( non 7:20 come scrive il sindaco ) , e sempre per amore di verità evidenziamo al signor Sindaco che la nave Riace del gruppo Fs non effettua il più delle volte servizio viaggiatori per una ordinanza sindacale dell’ex sindaco Accorinti, , che di fatto negli ultimi anni impone alle navi bidirezionali di utilizzare solo il porto di Tremestieri , ordinanza che , come la Uiltrasporti denuncia da anni , presenta forti criticità che hanno desertificato l’area commerciale del porto storico e causato riduzioni occupazionali notevoli tra marittimi e indotto .
Un’ordinanza che il nuovo sindaco poteva già modificare in questi mesi di amministrazione e che , auspichiamo quindi, a seguito di questa disavventura vissuta sulla sua pelle, si convinca a rivedere integralmente se si vuol passare dalla denuncia social agli atti amministrativi concreti .