Dugin “Rifiutato” anche a Reggio Calabria, apprezzamento della Fiap per le decisioni delle Città dello Stretto

Ieri era stata l’Università di Messina, oggi il Consiglio Regionale a Reggio Calabria: l’ideologo di Putin, Aleksandr Dugin teorico della “Quarta teoria politica”, viene “rifiutato” dalle città dello Stretto. Dopo il rifiuto dell’Unime, di ieri, gli organizzatori hanno tentato in tutti i modi di trovare un’altra sede per lo svolgimento dell’iniziativa scegliendo la sala Giuditta Levato del Consiglio Regionale della Calabria a Reggio ma poco fa anche Palazzo Campanella ha “rifiutato” Dugin. E’ di pochi minuti fa la notizia che l’evento con Dugin si terrà a Gioia Tauro, alle 18:45, presso la Commanderie.

La FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), una cui nota aveva sollevato pubblicamente la questione della presenza di Dugin sullo Stretto, esprime il proprio apprezzamento, osservando che «le istituzioni messinesi e reggine non potevano che trovarsi in accordo col semplice principio che avevamo invocato: i nemici della democrazia liberale non possono invocare i principi del liberalismo quando fa comodo a loro. Se vogliono mettere in discussione i valori fondanti della società occidentale e della nostra Repubblica democratica ed antifascista, lo facciano al di fuori delle sedi istituzionali e comunque nel rispetto delle leggi italiane». Secondo Antonio Matasso, docente universitario ed esponente della Fiap, da sempre impegnato nella sinistra socialista e nel Partito Radicale, «desta stupore che gli stessi improvvisati ed ineffabili difensori di Dugin, nel tentare improbabili apologie, finiscono per riconoscere che costui è un fautore della cosiddetta “democrazia illiberale”, che si richiama al teorico del “razzismo spirituale” Julius Evola e che ha un rapporto perlomeno “problematico” con il mondo ebraico, che peraltro ha protestato vibratamente contro di lui. Costoro dovrebbero rendersi conto che – conclude Matasso – la libertà e i diritti non sono semplici amenità prive di un carattere universale, cioé fatti meramente culturali, ma valori alla base della nostra civiltà».