Francia, un morto e 409 feriti per la protesta contro aumento della benzina, ma in Italia è già a 1.67/litro

Continua senza sosta la mobilitazione dei gilet gialli contro il caro-petrolio che da qualche giorno continua a bloccare la Francia. Tremilacinquecento manifestanti continuano la loro protesta e fino a questo momento i blocchi sulle autostrade sono saliti a 150. Un morto, 409 feriti (di cui 14 gravi) e 282 arresti è il bilancio, di queste ore, degli scontri.

La Francia è uno dei paesi europei dove la benzina è più cara, anche se costa meno che in Italia, come scrive Repubblica.

Da agosto a novembre, secondo i dati di Global Petrol Prices, il prezzo medio per un litro di carburante in Francia è stato di 1.55 euro, con un minimo di 1.49 il 12 novembre 2018 e un massimo di 1.59 toccato l’8 ottobre. Il prezzo medio nel mondo nello stesso periodo è stato di 1.41 euro.

In Italia, dati al 12 novembre, un litro di benzina costa 1,65 euro. Da agosto a oggi il picco è stato raggiunto il 22 ottobre: 1,67 euro.

La riforma del governo francese stabilisce che dal 1 gennaio il diesel aumenterà di 6.5 centesimi e la benzina di 2,9 centesimi.

Le proteste dei gilet gialli si sono scatenate contro la politica di riduzione degli sgravi fiscali per il diesel decisa dal presidente Macron. Ma nonostante le manifestazioni, il ministro per la Transizione ecologica ha confermato che il governo andrà avanti con la riforma.