“IL FERRIBOTTE NON SI TOCCA”, lettera aperta al Ministro Toninelli

Il sindacato di base e le associazioni aderenti al movimento popolare “IL FERRIBOTTE NON SI TOCCA” chiedono al Ministro Toninelli di reperire le risorse per un unico contratto di servizio dei trasporti marittimi nello Stretto da affidare a RFI che in tal caso dovrebbe ricollocare i lavoratori Liberty Lines. Segue il documento completo,

“Sig. Ministro, da anni i trasporti marittimi e ferroviari nell’area dello Stretto di Messina versano in una condizione di degrado dettato anche dall’improvvisazione e dalle soluzioni sommarie. I Governi che si sono succeduti non hanno mai redatto un programma definitivo volto a superare il divario che separa il nord dal meridione d’Italia in tema di trasporti. Per “risparmiare” sulle spalle di cittadini e lavoratori qualcuno ha provato a confondere tatticamente e accorpare due servizi pubblici distinti e separati: il diritto alla continuità territoriale dei siciliani, garantito dai treni che attraversano lo stretto di Messina sui traghetti muniti di binari e il diritto alla mobilità dedicato ai pendolari dell’area integrata dello Stretto che utilizzano i mezzi veloci (aliscafi e/o monocarena). Entrambi i servizi sono essenziali e irrinunciabili, uno non può escludere l’altro. Fatto salvo il servizio ferroviario a lunga percorrenza che, seppure da potenziare, riceve la sovvenzione prevista dal contratto di servizio decennale stipulato dal Ministero dei Trasporti con il gruppo FS., resta da organizzare, in modo stabile, il traghettamento marittimo veloce che collega Messina con Reggio Calabria e Villa San Giovanni, una sorta di trasporto pubblico locale marittimo che consente a siciliani e calabresi di spostarsi agevolmente in un’area che ambisce a integrarsi in un’unica realtà metropolitana. Fino a oggi si è tirato a campare con affidamenti triennali ad armatori privati e/o associazioni temporanee d’impresa, a ogni scadenza d’appalto si è rischiata la sospensione del servizio e il licenziamento dei marittimi. Signor Ministro, nel caso della Liberty Lines, Lei stesso ha avuto modo di toccare con mano il cinismo degli armatori che guardano solo al loro profitto, voce pesantissima nei bilanci, pagata con soldi pubblici. La soluzione individuata per la tratta Messina-Villa S.G., inserita nel contratto di servizio generale fra MIT e RFI, va bene se supportata dalle sovvenzioni necessarie. Affidare l’esercizio a RFI che risponde unicamente al Governo, è una garanzia per la continuità del servizio e un’opportunità per risparmiare risorse pubbliche. L’azienda “controllata” e sovvenzionata dallo Stato non ha la missione di realizzare profitto privato; la massima ambizione, nel migliore dei casi, è il pareggio del bilancio. Sfruttando l’opportunità della recente costituzione della società Blu Jet, azienda di RFI creta per gestire il collegamento fra Messina e Villa S.G., sarebbe ideale inserire nello stesso contratto di servizio anche la tratta Messina-Reggio C., quantificando le sovvenzioni necessarie. Da tecnici del settore abbiamo le competenze necessarie per immaginare che nell’immediato il collegamento marittimo veloce, in entrambe le tratte, si può garantire con 4 unità navali, al momento RFI ha a disposizione due monocarena di proprietà- Tindari Jet e Selinunte Jet- e una unità noleggiata dalla società Tarnav, in presenza di un programma di medio/lungo periodo, l’azienda potrà dotarsi di una flotta di proprietà, evitare i noleggi e nel tempo risparmiare sui costi. Approfittiamo dell’occasione per renderle note le difficoltà cui è costretta l’utenza per attraversare lo Stretto nelle ore notturne, quando il servizio veloce è sospeso. I viaggiatori che giungono in treno a Villa S.G. non trovano navi RFI per raggiungere Messina, il trasporto passeggeri nelle navi ferroviarie a 4 binari è sospeso da anni, al momento l’unica soluzione è raggiungere a piedi, bagagli alla mano, le navi della flotta privata che in tal senso gestisce una sorta di monopolio. Sbarcati a Messina, altri tre chilometri separano la stazione ferroviaria dall’approdo delle navi private, percorso da affrontare a piedi che nel periodo invernale non è per niente piacevole. In questo caso il problema è di facile soluzione, sarebbe sufficiente riattivare i percorsi sopraelevati, già esistenti, che in passato consentivano ai passeggeri di imbarcare sulle navi ferroviarie e, a costo zero, si riuscirebbe a erogare un servizio notturno di fondamentale importanza. Signor Ministro, in questi anni l’esperienza ci ha insegnato che la classica gara d’appalto, rivolta ad armatori privati, fa lievitare i costi in modo esorbitante e in fase di scadenza d’appalto si presentano mille difficoltà che mettono in discussione i livelli occupazionali e il servizio stesso. Pensiamo sia giunto il momento di organizzare il trasporto marittimo nello Stretto di Messina in modo definitivo, inserire anche la tratta Messina-Reggio Calabria, nel contratto di servizio generale fra il MIT e RFI è la soluzione più logica che darebbe certezze all’utenza e ai lavoratori, con costi certamente inferiore a quelli affrontati fino a oggi.
Per quanto esposto le proponiamo un incontro al Ministero con la presenza dei sindacati e delle associazioni firmatarie di questo documento, di RFI e di una rappresentanza di lavoratori Liberty Lines; per valutare l’opportunità d’immettere nel contratto di servizio generale il totale collegamento marittimo veloce fra le tre città dell’area integrata dello Stretto, da affidare a RFI che, messa nelle condizioni di effettuare l’esercizio in entrambe le tratte, potrà garantire la ricollocazione dei marittimi provenienti dalla Liberty Lines. “