Inaugurazione Anno Giudiziario 2019, Galluccio: “Mancano 12 giudici a Messina, Barcellona P.G. e Patti”

“Si registrano a Messina vacanze degli organici, ben 12 posti di giudice, presso i Tribunali di Messina, Barcellona P.G. e Patti, per altro ridotti, in conseguenza della esplicitata scelta di politica giudiziaria”. A dirlo il presidente della Corte di Appello di Messina Michele Galluccio stamani durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Per sopperire alle esigenze di sviluppo del nord, – prosegue Galluccio – si sono sottratte risorse al sud, invece di promuoverne lo sviluppo, anche attraverso una giustizia efficiente, unanimemente ritenuto fattore di crescita; e tanto è avvenuto in presenza di una produttività media dei magistrati del distretto che si colloca nella fascia più alta tra i tribunali italiani e del dato, relativo al numero di procedimenti pendenti, in media, a carico di ciascun magistrato, che è, anch’esso, tra i più alti d’Italia, quale inevitabile conseguenza del pesante arretrato che condiziona il rendimento della giustizia nel distretto.
Alla carenza del personale di magistratura, si è cercato di sopperire, facendo appello alla magistratura onoraria, mentre l’unico magistrato distrettuale assegnato alla Corte, appare assolutamente insufficiente a fronteggiare le frequenti vacanze di fatto, per malattia e per gravidanze e maternità. A ciò si aggiungano i vuoti di organico del personale di cancelleria, al cui fabbisogno si sopperisce, oltre che con i comandi e i distacchi e le applicazioni, con acquisizione di personale proveniente da altre amministrazioni”.In questo ultimo anno è in aumento la sopravvenienza di procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione, quali corruzione ( +18%), mentre diminuiscono quelli di concussione ( -25%), e di peculato( -25%).
In aumento del 25% i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso (anche finalizzata alle estorsioni, allo spaccio di sostanze stupefacenti, all’usura).”
“Per quanto concerne i reati inerenti la sfera sessuale e la pedofilia, – prosegue – non si segnalano variazioni di rilievo nel periodo di riferimento; in aumento del 6% i reati di stalking.
Diminuiscono gli omicidi dolosi (-38%) e gli omicidi colposi ( -19%), in particolare quelli per infortunio sul lavoro ( -91%)e quelli da circolazione stradale ( -23%), mentre aumentano i procedimenti per lesioni colpose da infortunio sul lavoro (+17%) e da incidente stradale (146%) e, in maniera esponenziale, i procedimenti per responsabilità colposa per morte o lesioni in ambito sanitario ( +933%)
I reati in tema di traffico e spaccio di stupefacenti registrano un aumento del 24%.Diminuiscono i furti in abitazione, le rapine, l’usura ( +15%), mentre aumentano quelli di riciclaggio. In forte aumento le bancarotte e i reati in materia informatica. I dati statistici rilevano variazioni in diminuzione ( – 17%) per i reati in materia di inquinamento di cui al Decreto Legislativo 152/06 e per le lottizzazioni abusive. In forte aumento i reati il numero dei procedimenti a carico di cittadini extracomunitari per violazione delle norme in tema di immigrazione”.
Distinto, ma strettamente connesso, è il problema della prescrizione dei reati. Sono state pronunciate sentenze di prescrizione in percentuale dell’8% in sede di indagini preliminari, dell’11% in dibattimento di primo grado (sia monocratico che collegiale) e del 21% in fase di appello”. Lo dice il presidente della Corte di Appello Michele Galluccio durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Sono stati definiti – prosegue – con la prescrizione dei reati, nell’anno di riferimento 950 procedimenti, su complessivi 4.338, con una incidenza percentuale del 21,4% dimezzata rispetto agli anni precedenti, ma pur sempre significativa.
“Dati – prosegue – in netto miglioramento rispetto a quelli degli anni precedenti, ma che comunque denotano la mancata tenuta del sistema, con conseguenze non più tollerabili, essendo contrastante con il senso di giustizia che per un medesimo fatto, il suo autore venga punito, ovvero dichiarato, invece, esente da pena, per prescrizione, a seconda che l’abbia commesso in una determinata circoscrizione territoriale, dove il carico di lavoro consente al giudice tempi rapidi di definizione, piuttosto che in altra sede, contrassegnata da lentezza della macchina giudiziaria
con effetti dirompenti in termini di credibilità”. Una Considerazione a parte merita l’andamento del contenzioso per i procedimenti di equa riparazione che, nella Corte di Messina, sono stati definiti, nel primo semestre 2018, in numero di 503, con un dato che, con proiezione su base annua, si colloca intorno a 1.000 sopravvenienze; carico praticamente raddoppiato”. Lo dice il presidente della Corte di Appello di Messina Michele Galluccio durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
“Nell’anno 2018 – prosegue – sono state emesse condanne per indennizzi ex legge Pinto per oltre 4.500.000 euro e il residuo debito complessivo della Corte ammonta, al 31.12. 2018 ad oltre 4.800.000 euro: sono cifre che si commentano da sole.

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Il relativo contenzioso è tra i più alti in Italia ( con Bari, Napoli, Catanzaro, Lecce, Perugia e Roma) e non ha paragone con le poche decine di procedimenti di Milano, Torino, Trieste, Brescia; esso, per le sue dimensioni, necessariamente impegna notevoli risorse di personale di magistratura (oltre che di cancelleria e dell’Ufficio Ragioneria), nella liquidazione di centinaia di domande di indennizzo l’anno, e nel contempo distoglie quegli stessi magistrati dalla definizione dei giudizi presupposti, destinati poi ad alimentare ulteriori richieste di indennizzo.