L’appello per salvare Radio Radicale: Alessandro De Leo (Gruppo misto – Più Europa) presenta una mozione

L’appello per salvare dalla chiusura Radio Radicale giunge in consiglio comunale a Messina dove Alessandro De Leo (gruppo misto – Più Europa) ha presentato una mozione che è stata sottoscritta da tutti i consiglieri comunali ad esclusione di Lega e M5S.

 “I Consiglieri Comunali – scrive De Leo – sotto riportati raccolgono ed aderiscono all’appello lanciato dalla redazione di Radio Radicale preoccupati per l’imminente scadenza della convenzione con lo Stato Italiano senza la quale verrebbe meno la possibilità di trasmissione dei programmi radiofonici e la conseguente ed inevitabile chiusura dell’emittente stessa.

-Radio Radicale trasmette in diretta le sedute del Parlamento, segue le attività della Corte Costituzionale, del Consiglio Superiore della Magistratura, i più importanti processi giudiziari e le più importanti attività culturali e sociali:  in questi ultimi 40 anni, 19 mila sedute del parlamento, 6700 processi e 4.400 convegni; ha dato voce ai diritti dei detenuti e la scienza, ha messo in onda servizi, su temi a zero appeal commerciale e radiofonico, come la droga, l’America Latina, l’ambiente, il lavoro, la tecnologia. La politica, tout court.

– L’archivio di Radio Radicale è assolutamente prezioso e completamente complementare con l’archivio della Rai: una fonte preziosa per la storiografia contemporanea e per chiunque, a livello di documentario radiofonico, voglia ricostruire la storia, per lo meno della seconda parte del Novecento;

– Negli ultimi 20 anni ciò è stato possibile grazie alla stipula di una convenzione con lo Stato Italiano, convenzione che lo stesso ha deciso di non rinnovare e pertanto, considerato il breve lasso di tempo che porterà alla definitiva chiusura della Radio, si fa appello al governo affinchè possa rivedere e modificare la propria decisione;

– I rappresentanti di Radio Radicale “voce di libertà” auspicano che il governo nazionale possa, nei fatti evitarne la chiusura, convinti che il diritto alla conoscenza sia fondamentale per un paese libero e democratico, diritto con il quale altresì i cittadini tutti possano avere una propria opinione senza essere condizionati da un’informazione distorta e di parte. impegnano

il Sindaco, la Giunta e la Presidenza del Consiglio ad attivarsi per fare appello al Governo italiano affinchè lo stesso possa cambiare la propria decisione e rinnovare la convenzione necessaria ed urgente per esercitare il diritto alla conoscenza.