Messina, fondi extra bilancio: botta e risposta fra l’assessore Previti e l’On. De Domenico

L’Assessore Carlotta Previti con una nota indirizzata all’on. Francesco De Domenico scrive: ” in seguito a sue dichiarazioni a mezzo social avverto il bisogno di renderLe chiarezza in merito alla questione da lei sollevata che presenta profili tecnici non di facile interpretazione per chi non opera abitualmente nel quadro generale delle norme e dei criteri di ammissibilità della spesa e della gestione amministrativo-contabile con lo specifico riferimento ai fondi extrabilancio:

l’Assessore Reg.le alla Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro con nota n. 1223/GAB invita i Sindaci a un forte impegno per incrementare e rendere efficiente la spesa nei distretti socio-sanitari coordinando gli interventi provenienti dallo Stato e dalla Regione con le risorse finanziaria della L. 328/00 mettendole a sistema anche con le risorse finanziarie assegnate ai Distretti socio sanitari dal Piano Povertà;
a tal fine questa Amministrazione Comunale, con Delibera di Giunta n. 170/20, ha deliberato la riprogrammazione di risorse previste nei diversi programmi operativi regionali, nazionali ed europei prevedendo l’utilizzo di risorse non ancora giuridicamente vincolate al fine di garantire il finanziamento di ammortizzatori sociali in risposta alla crisi da Covid-19 conl’erogazione di un buono spesa per genere alimentari e di prima necessità e contributi alloggiativi, spese di utenze in coerenza con quanto disposto dalla circolare reg.le n. 2/20 secondo la quale tutte le iniziative intraprese in tal senso dovranno tenere conto degli interventi nazionali e regionali attivati e quindi integrarsi con gli stessi.
Si è pertanto proceduto a coordinare le risorse finanziarie interventi europee (PON Metro), statali (O.P.C.M. n. 658/20),regionali (PO – FSE) con le risorse finanziarie del FNPS di cui alla L. 328/00 determinando un sistema integrato anche con le risorse finanziarie assegnate ai Distretti socio sanitari dal Piano Povertà. Nella consapevolezza di dover operare nell’ambito di un quadro di risorse finanziarie multifondo questa amministrazione ha avuto l’obbligo di dover adottare un sistema uniforme di procedure amministrativo contabili nell’alveo tracciato dal DPR n. 22 del 5 febbraio 2018 che rappresenta l’unica fonte normativa nazionale i cui principi generali e relative disposizioni sono vincolanti per tutte le amministrazioni nella gestione amministrativo-contabile e nella rendicontazione dei fondi siano essi provenienti da regione, stato o Unione Europea (in questo caso attività di erogazione di contributi a soggetti in stato di bisogno).
Pertanto, in merito a quanto da Lei asserito se il Comune, in modo non conforme al vero, attribuisce alla Regione la paternità di scelte (sbagliate) portate avanti con ostinazione, allora, da deputato regionale, ho il dovere di accertare con gli organi competenti la verità, La informo che la scelta della modalità del rimborso delle spese effettuate dal soggetto beneficiario non è frutto di mere invenzioni giuridico-normative portate avanti con ostinazione, ma un obbligo discendente dal rispetto principi contenuti nell’art.2 del D.P.R. n. 22 del 5 febbraio 2018. Infatti, affinché una spesa possa essere ritenuta ammissibile la stessa dovrà essere:
– pertinente, certa ed imputabile ad un’operazione;
– effettivamente sostenuta dal beneficiario e comprovata da fatture quietanzate o giustificata da documenti contabili aventi valore probatorio;
– sostenuta da un beneficiario e pagata nel periodo di eleggibilità delle spese;
– tracciabile ovvero verificabile attraverso una corretta e completa tenuta della documentazione al fine di assicurare, con riferimento alla spesa, l’esistenza di un’adeguata pista di controllo;
– contabilizzata.
Non vi è chi non veda, anche con superficiale lettura del testo, che la dirigente reg.le del servizio 4 non esprime alcuna posizione in merito alla modalità di erogazione del rimborso e per tali motivi appare chiaro che, in assenza di indicazioni, il Comune non può dichiarare che tali indicazione provengano dalla Regione.
Probabilmente le sfuggirà che il Comune, in qualità di capofila del Distretto d26, ha l’obbligo di indicare ai Comuni del distretto un percorso amministrativo chiaro e univoco che possa consentire una fase di rendicontazione delle spese sostenute in maniera che siano debitamente rappresentate e giustificate da idonea e inequivocabile documentazione, pena la non ammissibilità in fase di rendicontazione alimentando il rischio di un possibile aggravamento delle situazioni debitorie di tanti comuni già in molti casi fortemente compromesse.
Se può essere giustificato il Movimento Cittadinanza Attiva nell’errore incorso (sarebbe più facile fare un bonifico o un assegno circolare da parte del Comune Messina al richiedente e quest’ultima diventa documento di rendicontazione) in quanto la conoscenza delle norme in tema di rendicontazione costituisce attività complessa che è solitamente riservata agli addetti della materia, non può ritenersi invece giustificabile la modalità con cui Lei contesta l’azione di questa Amministrazione (la paternità di scelte sbagliate portate avanti con ostinazione, allora, da deputato regionale, ho il dovere di accertare con gli organi competenti la verità) al solo scopo di far apparire ai soggetti più deboli (si continua a giocare sulla pelle dei più deboli) che l’azione amministrativa della stessa è improntata alla violazione dei diritti e prerogative di questi ultimi appalesando la possibilità di ricevere contributi in modalità diverse rispetto a quelle consentite dalle norme. Tali apodittiche affermazioni sono foriere di politiche economico finanziarie contrarie a quelle regole di prudenza poste a presidio del rispetto delle norme in materia di contabilità pubblica dato che il versamento di denaro anticipato in assenza di fatture quietanzate o documenti contabili aventi valore probatorioesporrebbero le amministrazioni comunali a non poter rendicontare la spesa con un conseguente aggravamento della situazione debitoria fuori bilancio.
​Mi piace ricordare che nel disegno di legge di Stabilità, anche da Lei votato il 4 Maggio, sono previsti 1,5 miliardi di € perinterventi a sostegno delle famiglie, comuni e imprese per far fronte all’emergenza economica, ma non ci sono notizie né di bandi né di avvisi perché, come Lei ben saprà, la reale copertura della Finanziaria è subordinata sia all’accordo di finanza pubblica con il governo nazionale che ad una riprogrammazione delle risorse del POC giuridicamente non gravate da vincoli.
Per la pelle dei più deboli invece di contestare le modalità di erogazione dei rimborsi utenze a mezzo Facebook del Comune di Messina, che è stato fra i pochi comuni in Sicilia ad aver avviato con celerità misure di sostegno al reddito per i buoni alimentari, utenze e affitti, sarebbe stato più conducente presentare una interrogazione parlamentare sui reali tempi di erogazione degliinterventi economici previsti da due mesi in Finanziaria regionale. E probabilmente sarebbe stato più utile per tutti i Comuni siciliani che Lei, invece di accertare con gli organi competenti la verità su una modalità di erogazione delle somme pienamente legittima del comune di MESSINA, si fosse informato presso l’Assessore regionale A. Scavone e il dirigente R. Greco sui tempi di erogazione della seconda tranche di 70 milioni di € stanziati per i comuni con Delibera di Giunta regionale n. 124/20 che ancora non sono disponibili perché, come Lei ben saprà, derivano da una riprogrammazione degli assi 8, 9 e 10 del POC e dovranno essere stornati. I tempi? Non certo compatibili con l’attuale stato di emergenza che hanno nel frattempo messo in ginocchio tutti i comuni siciliani con il serio rischio di veder saltare tutta la rete di protezione sociale, dei servizi e delle attività economiche che ruotano attorno ai loro bilanci, perché i sindaci sono rimasti soli e in prima linea a mantenere, in un momento difficilissimo, la coesione sociale della nostra amata Isola proprio a tutela, come dice Lei, della pelle dei più deboli”.

Non si fa attendere la risposta dell’On. De Domenico che in una nota precisa:

“Non è mia intenzione alimentare polemiche con l’Assessora Carlotta Previti, né abbassarmi ai suoi toni, fuori dalle righe e non certamente istituzionali, evidentemente frutto dell’esempio che il vertice di questa Giunta continua a dare.

Ho però il dovere di fare chiarezza per rispetto nei confronti dei destinatari delle misure agevolative che abbisognano, specie in un momento come quello attuale, non certo di dibattiti sul filo dei tecnicismi, consoni ad un burocrate ma non certo a chi ha ruoli politici.

In buona sostanza, ritengo che, come è chiaramente esposto nella nota dell’Assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali e del Lavoro, che ho acquisito e pubblicato, come mio metodo abituale di lavoro (sul quale addirittura l’assessora si permette di indicarmi come devo svolgerlo), è il Distretto socio-sanitario (del quale, appunto, lo stesso Comune di Messina è capofila) a dovere individuare percorsi amministrativi “compatibili con lo stato di disagio a cui sono rivolti gli interventi”.

L’obbiettivo? Rendere il più agevole possibile l’erogazione dei contributi.
Le modalità? Si guardi agli esempi, più virtuosi, anche se più “faticosi”, di altri comuni.

Il resto solo tante chiacchiere e inutili polemiche di chi ha l’allergia per il confronto democratico.

Se poi non si è in grado di adottare procedure più snelle e più utili a chi ha realmente bisogno ciò costituisce una incapacità nel trovare soluzioni che fa il paio con tante altre situazioni critiche emerse nella gestione della crisi Covid, che fanno della città di Messina, al di la dei “racconti” e dei teatrini, la città che, proporzionalmente, ha pagato il prezzo più alto in termini di morti in Sicilia.

Ciò detto, ribadisco che non risponderò ulteriormente alle provocazioni dell’Assessora Previti, ma sicuramente continuerò a vigilare affinché il Comune non utilizzi come alibi impedimenti inesistenti e, soprattutto, dia nel modo più semplice e veloce possibile l’opportunità alle fasce più deboli, di attingere alle risorse messe a disposizione dai livelli di governo superiori.”