Messina, trasferimento fraudolento di valori: arrestato Maresciallo dell’Arma coinvolto con i Bonaffini [DETTAGLI]

Il reato contestato risale al maggio 2018, quando al fine di realizzare una speculazione immobiliare, Bonaffini Antonino, detto “Ninetta” e Bonavolontà costituirono una società, di cui entrambi erano soci occulti, attribuendo fittiziamente la titolarità delle quote di capitale a dei prestanome

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina – D.D.A., nei confronti di Antonino Bonaffini,  Filippo Bonaffini e Salvatore Bonavolontà, quest’ultimo Maresciallo dei Carabinieri in servizio presso la Sezione di Polizia Giudiziaria presso la citata Procura, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di trasferimento fraudolento di valori (art. 512 bis c.p.).

Le indagini sulla vicenda sono state condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Messina su delega della Procura Distrettuale.

Il reato contestato risale al maggio 2018, quando al fine di realizzare una speculazione immobiliare, il Bonaffini Antonino, detto “Ninetta” e il Bonavolontà costituirono una società, di cui entrambi erano soci occulti, attribuendo fittiziamente la titolarità delle quote di capitale a dei prestanome, tra cui il Bonaffini Filippo, con l’intenzione di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale o di agevolare la commissione dei delitti di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. All’epoca dei fatti, il Bonaffini Antonino era già stato sottoposto ad una misura di prevenzione patrimoniale ed era gravato da una pesante condanna in primo grado per traffico di sostanze stupefacenti.

Il Bonaffini Antonino e il Bonavolontà Salvatore sono stati associati agli arresti domiciliari mentre al Bonaffini Filippo è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Quest’ultimo è anche indagato di danneggiamento seguito da incendio per avere dato fuoco, nel settembre 2018 e in concorso con due minorenni, a due pescherecci collocati sulla spiaggia antistante il lungomare di Spadafora.