Messina, Poste Italiane sblocca i conti di AMAM e De Luca rinuncia alla “rapina” annunciata [FOTO]

“Naturalmente non faremo una vera rapina alle Poste Italiane, ma vogliamo testimoniare quanto avvenuto con questa società che, nonostante due provvedimenti del giudice fino a ieri non aveva ancora sbloccato i conti dell’AMAM, causando danni molto ingenti, bloccando dei cantieri e mettendo a rischio anche i pagamenti dei dipendenti. Tutto questo portando avanti un comportamento che in questo caso in effetti potrebbe definirsi una vera e propria rapina”. A dirlo il sindaco di Messina Cateno De Luca davanti all’ex sede di Poste Italiane a Piazza Antonello, mettendo in atto una protesta insieme al presidente dell’AMAM (Azienda meridionale acque di Messina) Salvo Puccio per rimarcare quanto avvenuto, ovvero il blocco da parte di Poste Italiane del conto di AMAM dove erano depositati circa 10 milioni di euro. “Ora finalmente – prosegue De Luca dopo l’annuncio ieri della fantomatica ‘rapina’ alle Poste – nelle ultime ore hanno sbloccato il conto e hanno cercato per spiegare quanto accaduto. Dispiace che si debba arrivare a questi appelli prima che si risolvano le questioni serie, e che invece non si tengano in considerazione le sentenze dei giudici e quanto scritto in modo formale per le vie istituzionali. Questa storia – ha aggiunto il sindaco – ha inizio con Eracom azienda che si occupa di servizi elettrici e vantava da AMAM circa 18 milioni di euro. Secondo AMAM e il Comune queste somme non erano in parte dovute e nonostante le nostre richieste di incontro e per ridefinire e rateizzare il credito, la società ha bloccato il conto di AMAM alle Poste e in una banca lo scorso 9 Luglio. A noi tuttavia non è stato notificato il pignoramento. Sono stati bloccato circa 2 milioni di euro che con il passare dei giorni per i pagamenti dei cittadini sono arrivati a 10 milioni di euro. Noi ci siamo opposti e il 4 Agosto il giudice ha preso atto del vizio di nell’udienza e ha dichiarato la nullità del provvedimento. Mentre il conto in banca è stato subito sbloccato, il conto alle Poste con 10 milioni di euro Italiane è rimasto bloccato e Poste non ci ha risposto e non ci ha dato spiegazioni per questo sono stati da noi denunciati. Il 2 Ottobre nell’udienza di merito il giudice con la sua sentenza ha confermato il difetto di notifica ma ancora le somme non erano state svincolate dalle Poste. A questo punto io faccio il mio appello annunciando la finta rapina e tutto viene sbloccato. Di questa logica ora Poste italiane ne dovrà rispondere in tribunale. Purtroppo questi comportamenti se fossero accaduti a privativi imprenditori avrebbero causato il fallimento delle aziende o addirittura il possibile ricorso agli strozzini, sono logiche assurde che devono finire”.