“Miseria e nobiltà” un grande classico con Lello Arena infiamma il Vittorio Emanuele [FOTO]

Una grande serate al Teatro Vittorio Emanuele dove il ritorno sul palcoscenico cittadino di Lello Arena, sotto la direzione di Luciano Melchionna, emoziona il pubblico in sala con una nuova versione della commedia che può essere definita una pietra miliare del più classico teatro napoletano , “Miseria e Nobiltà” di Eduardo Scarpetta. Una messinscena che pur restando una farsa col suo sottofondo drammatico, cerca di restituire un sapore moderno e far udire i lontani echi dell’attualità, senza creare aggiornamenti pretestuosi o usare novità’ tecniche o effetti speciali.

Il sipario si apre su una scenografia, che evoca sotterranei dove alligna la miseria, nella quale interagiscono i due protagonisti don Felice Sciosciammocca e don Pasquale entrambi poverissimi in quanto con i loro mestieri non riescono a raggranellare nemmeno l’indispensabile per consentire un’umile sopravvivenza alle proprie famiglie. Essi condividono lo stesso appartamento in affitto dando luogo ad un clima di forte tensione amplificato dalla fame che condiziona le scelte e rende unico questo ritratto di estrema miseria che ricalca l’essenzialità degli elementi sul palcoscenico. La seconda parte dell’opera è ambientata in una condizione di finta nobiltà allorquando il Marchesino Eugenio, innamorato di Gemma, convince facilmente “gli affamati protagonisti” a fingersi ricchi per partecipare ad un incontro con la famiglia della ragazza. L’intreccio si amplifica fino all’arrivo del vero padre del Marchesino che svela la schietta realtà dei fatti e dà il consenso per le nozze!

Una grande interpretazione di Lello Arena che con la naturalezza ed espressività che lo contraddistingue riesce a creare un personaggio ironico e sarcastico capace di trasmettere forti emozioni anche negli accenti drammatici, quando in chiusura sottolinea al pubblico come sia stata rappresentata la miseria e “miseria” ; Giorgia Trasselli è una splendida e forte Concetta; Maria Bolignano conquista nel ruolo di Luisella; divertente ed eccentrico Ausiello Raffaele nei panni dell’ambiguo e dandy Eugenio; brava Carla Ferraro nel ruolo di Bettina; esilarante Tonino Taiuti in quello di Gaetano; affascinante Sara Esposito nei panni del viziato Luigino, figlio di Gaetano; straordinaria e travolgente Veronica D’Elia in quelli di Peppeniello, figlio di Felice e Bettina. 

Su tutto dominano la sensibilità e l’acutezza della regia di Luciano Melchionna che firma un opera attenta e precisa, eppure leggera e aperta verso l’esterno, al servizio degli attori e rivolta al pubblico che apprezza con lunghi minuti di applausi finali. Da citare gli splendidi costumi di Milla, ricchi di creatività e accuratezza e le musiche degli Stag che accompagnano lo spettacolo.