Navarra e De Domenico (PD): Incontro con gli amministratori e dirigenti locali della valle dell’Halaesa

L’impegno del partito democratico per il Sud si declina anche attraverso una serie di incontri che i due deputati Messinesi stanno tenendo in tutta la provincia di Messina.

Gli incontri sono soprattutto momenti di ascolto dei territori e dei loro rappresentanti, ma anche occasioni di confronto per progettare insieme una strategia di sviluppo territoriale. La zona della valle dell’Halaesa costituisce una delle zone più ricche della Sicilia di tradizioni, culture e attività agricole ed artigianali di qualità; soffre, tuttavia, una marginalità territoriale e politica che ne ha rallentato il decollo.

Sono intervenuti, dopo il saluto del segretario Provinciale del PD, Paolo Starvaggi, Sindaci, Amministratori locali e dirigenti di partito dei sei comuni della valle dell’Halaesa peraltro riuniti in un consorzio intercomunale: Castel di Lucio, Motta D’Affermo, Mistretta, Pettineo, Santo Stefano di Camastra e Tusa.

Dopo una breve discussione politica sulle difficoltà del partito democratico, poco presente negli ultimi anni sul territorio –come ha evidenziato il sindaco di Santo Stefano, Francesco Re e ribadito nei loro interventi Ivana Gagliano e Anna Ciccia, il dibattito si è spostato sulle criticità della zona e, come ha affermato il sindaco di Motta d’Affermo Sebastiano Adamo –, è stato messo in evidenza come sia necessario ripensare alla viabilità interna, costituita da 80 km di vie di comunicazione praticamente abbandonate dalla ex provincia di Messina e soprattutto alla grande incompiuta la Santo Stefano – Gela che se ultimata, e i fondi ci sono, potrebbe aprire orizzonti importanti alle comunità della Valle.

L’incontro si è poi incentrato sulle prospettive di sviluppo della Valle, immaginando innanzitutto di potenziare il Consorzio, abbandonando i campanilismi che non giovano alle prospettive di un intero comprensorio. È stato messo in evidenza come il Consorzio possa diventare uno strumento di promozione territoriale per proiettare la vallata in un circuito turistico che possa portare ricchezza tutto l’anno.

Nei numerosi interventi che si sono succeduti, Nino Noto, che ha promosso l’incontro, Dino Viglianti di Castel di Lucio, Sebastiano Di Francesca di Pettineo, Carmelo Re e Sebastiano Noto. È stata, inoltre, evidenziato evidenziata, fra l’altro, l’importanza della Fiumara d’Arte, voluta dal Mecenate Antonio Presti, e degli scavi di Halaesa (che si stanno rivelando una sito archeologico di straordinaria importanza), la produzione delle ceramiche artistiche di Santo Stefano, lo straordinario patrimonio storico-culturale, le ricchezze ambientali e le peculiarità dei prodotti tipici dell’agricoltura di Castel di Lucio, Mistretta e Pettineo così come la spiaggia di Castel di Tusa. Tutte risorse da mettere a fattore comune per lo sviluppo di tutto il comprensorio.

A conclusione dei lavori sono intervenuti i due deputati Franco De Domenico e Pietro Navarra. In particolare De Domenico ha affrontato su una serie di problematiche della Valle che costituiscono questioni aperte da sempre e mai risolte e dalle quali bisogna partire se si vuole immaginare un’azione politica improntata alla concretezza e non alle chiacchere o alla propaganda. Viabilità interna e infrastrutture primarie innanzitutto, poi concretizzare la adesione dei comuni della valle dell’Halaesa, che ancora non vi fanno parte, al Parco dei Nebrodi, e infine ottimizzare la capacità di attrazione di risorse per investimenti attingendo a fonti comunitarie, nazionali e regionali.

Pietro Navarra, infine, ha posto l’accento sulla riorganizzazione del partito su base territoriale per dare risposte non solo ai militanti ma anche per promuovere una linea politica che rimetta al centro il Partito Democratico nel dibattito sullo sviluppo locale. In particolare si è soffermato su quelli che potranno essere gli effetti della eventuale approvazione della autonomia regionale differenziata. Una iattura per il sud che vedrebbe ridotte notevolmente le attuali, già carenti, risorse ampliando ulteriormente lo squilibrio economico tra il Nord e il Sud del Paese. E’ necessario, pertanto che dai territori parta forte una protesta unitaria che possa fronteggiare la forza economica delle regioni settentrionali.