Nuovamente aria di sciopero al Cas – Filt Cgil, Fit Cisl, UIltrasporti, Ugl e Lata: “La misura è colma, così il consorzio affonda”.

Criticità gestionali, caselli abbandonati e la politica regionale che non procede nella trasformazione dell’ente.

Caselli spesso abbandonati di notte senza personale, dalla barriera di Buonfornello a Barcellona sulla A20, a cui si aggiungono Roccalumera, Fiumefreddo e anche Giarre sulla A18. Questa è solo l’ultima perla della gestione siciliana delle autostrade – dichiarano le segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl UIltrasporti, Ugl e Lata di Messina – con conseguenze sulla sicurezza, visto che lo stesso Ministero dispone che una presenza minima di personale deve sempre essere assicurata.
Filt Cgil, Fit Cisl, UIltrasporti, Ugl e Lata con una dura nota al Prefetto Carmela Librizzi riprendono così le procedure di sciopero dei trecento lavoratori del Consorzio Autostrade Siciliane.
“Avevamo sospeso le azioni di sciopero prima per l’emergenza Covid e successivamente auspicando che i vertici del Cas onorassero gli impegni presi con il Prefetto lo scorso 29 giugno – dichiarano i sindacati – ma ad oggi, in spregio a quanto sottoscritto in sede istituzionale, nessun impegno è stato rispettato ed il tutto mentre la politica tergiversa ormai da mesi nel portare in Ars il disegno di legge che potrebbe dare al consorzio una nuova veste e un necessario rilancio“.
I vertici del consorzio restano un muro di gomma – proseguono i sindacati – evitano il confronto su tematiche aziendali fondamentali come le piante organiche assenti da anni, competenze e premi pedaggi non riconosciuti ai lavoratori, dimostrando poco rispetto delle relazioni sindacali ma anche degli impegni assunti con la Prefettura di Messina.
Nel frattempo fioccano le azioni unilaterali, le consulenze esterne e persino bandi di assunzione senza piante organiche approvate. “Di certo il Cas è a corto di personale in svariate qualifiche, specialmente tecniche e di esazione – sottolineano i sindacati – ma i vertici continuano a cantare e suonare da soli dimostrando anche poca conoscenza delle reali necessità organizzative per la funzionalità dell’ente”.
Resta poi la vertenza principale sul riconoscimento del contratto nazionale delle Autostrade ai dipendenti, la cui risoluzione e’ stata legata dalla politica alla trasformazione del Cas in ente pubblico economico – continuano i sindacati – ma questo disegno di legge sembra la tela di Penelope che di giorno si fa e di notte si disfa. Pronto da mesi per essere portato in aula, ad oggi è inspiegabilmente fermo e con esso il futuro rilancio del Cas.
“Vogliamo che il Cas ritorni fiore all’occhiello della Sicilia – concludono i sindacati – e per questo siamo pronti a chiamare nuovamente i lavoratori allo sciopero e ad altre forme di lotta”.

Sicurezza e confronto sindacale: l’impegno delle Autostrade Siciliane

Relativamente ad una nota stampa prodotta dalle segreterie sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl UIltrasporti, Ugl e Lata di Messina, i vertici del Consorzio Autostrade Siciliane, pur apprezzando il ruolo di pungolo delle organizzazioni sindacali, rassicurano che la vigilanza ai caselli autostradali è stata ed è quotidianamente assicurata, in ottemperanza alle norme vigenti. Il tema della sicurezza delle autostrade viene considerato seriamente ed in modo impegnativo – fanno sapere i vertici delle Autostrade Siciliane – e, al di là delle parole, trova concretezza nelle azioni precise che l’Ente porta avanti giornalmente, non sottraendosi alle responsabilità, neanche a quelle ereditate. Lo testimoniano gli investimenti sui programmi di censimento del degrado e monitoraggio sulle infrastrutture (per i quali sono stati impegnati 6,5 milioni di euro) e i lavori attivati e in fase di attivazione per le opere su viadotti, gallerie e sovrapassi, sulle barriere di sicurezza autostradali, sulle pavimentazioni, per gli impianti elettrici e di telecomunicazioni e ancora per le gallerie. Nel 2018 erano 18 milioni e mezzo i fondi del bilancio destinati agli interventi di manutenzione, a fronte dei 30 milioni e mezzo del 2019 e dei 45 previsti per il 2020. Tutto questo fronte di ogni difficoltà legata a pensionamenti e blocco del turn-over da 15 anni, alle problematiche finanziarie per i pregressi contenziosi alle minori risorse finanziarie disponibili per le opere di manutenzione e alle complicazioni e lungaggini amministrative in materia di appalti pubblici.

Questa governance rimanendo sempre aperta ad ogni momento di confronto legato a tematiche di interesse collettivo, rende infine noto che a seguito del confronto sereno con i rappresentanti sindacali Mariano Massaro e Clara Crocè, svoltosi oggi nella sede del Consorzio, al quale hanno preso parte l’Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità on.le Marco Falcone, il Presidente del avv. Francesco Restuccia, la Vice Presidente avv. Chiara Sterrantino, il Consigliere arch. Sergio Gruttadauria e il Direttore Generale ing. Salvatore Minaldi, sono state fissate e condivise alcune precise tappe utili ad un percorso mirato alla soluzione dalle istanze lamentate dai lavoratori a tempo determinato. “Si è trattato di un incontro proficuo e cordiale – dichiara l’assessore Falcone – che ci ha consentito di approfondire le problematiche inerenti il personale dell’ente. Ci siamo dati un nuovo appuntamento a giovedì prossimo per proseguire nello studio di soluzioni che possano conciliare il quadro normativo con le aspettative dei lavoratori”.