Operazione “Nebrodi” On. Navarra e On. De Domenico “La Regione si costituisca parte civile nel processo”

“L’operazione della magistratura e delle forze dell’ordine che ha portato alla luce, nel comprensorio dei Nebrodi,una tentacolare presenza mafiosa nella erogazione e gestione dei fondi europei per attività agricole, merita sentito plauso e offre spunti per una serie di considerazioni.” a parlare in un comunicato congiunto gli On. Pietro Navarra e Franco De Domenico del Partito Democratico che proseguono;

Innanzitutto, va evidenziato come la presenza mafiosa nel comprensorio nebroideo continui ad essere una grave minaccia per il nostro territorio. Quanto messo in luce dall’indagine deve rappresentare un ulteriore stimolo a innalzare il livello di guardia, a tutela di tutte quelle forze sane che, a Tortorici e in tutti gli altri Comuni della zona, continuano comunque a operare nell’alveo della piena legalità e non si piegano di fronte alla mafia. Va assecondata, pertanto, la richiesta del procuratore De Lucia di rafforzare i presidi giudiziari e delle forze dell’ordine.

L’allarme deve riguardare altresì le pubbliche amministrazioni, – precisano gli esponenti del PD – visto che l’operazione ha messo in luce il coinvolgimento di politici (pur se indagati per la loro attività professionale) e funzionari pubblici. La Regione Sicilia, in particolare, è chiamata ad adottare tutti quegli strumenti per garantire la piena regolarità nella fruizione dei fondi europei e la giusta destinazione a supporto di una economia sana.

I reati commessi nell’uso dei fondi finiscono con l’avere ricadute sull’intera economia siciliana, poiché a parte dal danno di immagine subito dalla nostra terra, anche la credibilità di quegli imprenditori corretti e rispettosi delle normative, inevitabilmente viene penalizzata.

Riteniamo necessario, pertanto, che la Regione si costituisca parte civile nel processo che scaturirà dall’operazione di ieri.

Plaudiamo, infine, – concludono gli onorevoli Navarra e De Domenico – all’immediata sospensione da parte del Prefetto di coloro i quali, implicati nell’indagine, rivestivano ruoli pubblici, poiché nessuna ombra deve offuscare le istituzioni rappresentative dei cittadini”