Sacerdote palpeggiò giovane su Tram a Messina, confermata in appello condanna 3 anni, rischia riduzione stato laicale

La Corte di Appello di Messina ha confermato la condanna di primo grado a tre anni per il Sacerdote di Messina Giovanni Bonfiglio, 59 anni, per violenza sessuale anni. Il sacerdote avrebbe ripetutamente palpeggiato su un tram un giovane C.B., che allora aveva sedici anni il 28 Ottobre 2014. A nulla sono valse le proteste di innocenza del Sacerdote, non ritenute attendibili nel doppio grado del giudizio.
I genitori del giovane, difesi dall’avv. Giovambattista Freni, costituiti parte civile, intendono richiedere al Vescovo di Messina, secondo le recenti direttive di Papa Francesco, che Bonfiglio sia rimosso dal ministero sacerdotale e ridotto allo stato laicale. Per le recenti disposizioni di Papa Francesco, potrebbe rischiare sanzione anche il Vescovo, se non dovesse rimuovere il Sacerdote.
Nel tempo dei fatti, i genitori del giovane si erano rivolti al precedente Vescovo La Piana, il quale decise di disporre il trasferimento del Sacerdote a Patti. Se non dovesse intervenire un provvedimento dell’attuale Vescovo, l’inchiesta potrebbe essere trasferita alla Suprema Sacra Congregazione del Sant’Uffizio. Sarebbe il primo caso in Italia di riduzione allo stato laicale di un Sacerdote, da parte del Vescovo, per violenza sessuale.