Piano Paesaggistico, Zafarana (M5S): “Il tempo scorre, ma del Piano nessuna traccia”

Dopo la pronuncia del TAR che in Aprile che dava 180 giorni di tempo alla Regione Siciliana per adottare il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 con le procedure corrette, nulla ancora è stato fatto. La data di scadenza del 27 ottobre si avvicina e il rischio di vedere annullati da un giorno all’altro tutti i vincoli previsti nel piano è più che mai presente.

“Immediatamente dopo la pronuncia del TAR – spiega Zafarana- siamo intervenuti per sollecitare l’adozione di tutti i provvedimenti necessari affinché non venissero sforati i termini e quindi, non decadessero le tutele previste dal Piano Paesaggistico, fondamentali contro tentativi di speculazione e ulteriore sfruttamento di un territorio ormai allo stremo, sia dal punto di vista ambientale che sanitario. Eppure, da allora, non solo non è stato riadottato il Piano, così come necessario, ma non è nemmeno stato nominato un nuovo assessore ai Beni Culturali, competente per la questione, dopo il compianto Sebastiano Tusa”.

“Sappiamo – continua la deputata – che gli uffici hanno lavorato per superare il cavillo burocratico che ha portato alla sentenza del TAR, eppure, a tre settimane dalla scadenza prevista, questo piano continua a non vedere la luce e questo ritardo preoccupa, tanto noi quanto i cittadini di quei territori che rischiano di cadere, di nuovo, nelle mani di iniziative imprenditoriali più attente ai profitti che alla salute e al benessere collettivo”.

“Ci risulta fra l’altro – sottolinea ancora Zafarana – che il Presidente Musumeci avesse richiesto parere all’Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio e che, nonostante lo stesso sia stato rilasciato e fosse positivo, comunque Musumeci stia prendendo tempo senza alcuna spiegazione valida. Noi non vogliamo pensar male – conclude Zafarana – ma se venisse superato il termine ultimo fissato dal TAR senza che vengano prese le dovute contromisure, Musumeci dovrà rispondere delle sue azioni. Se saranno state frutto di inerzia o malafede, a quel punto – conclude la deputata Ars – non conterà più nulla”