Presentazione della candidatura PD di Pietro Bartolo “il medico di Lampedusa” [FOTOGALLERY – INTERVISTA – VIDEOSTORIA]

Oggi pomeriggio presso la chiesa di Santa Maria Alemanna Pietro Bartolo, candidato del partito democratico alle elezioni europee del 26 maggio, sia nelle circoscrizione isole che nella circoscrizione centro Italia, ha presentato la propria candidatura alla nostra città.

Una presenza, quella del medico di Lampedusa, che è significativa di una apertura del partito al mondo cattolico, al volontariato e a coloro che sono impegnati nel sociale e che hanno a cuore le sorti dei più deboli. Una candidatura dalla forte connotazione valoriale e che guarda all’impegno del medico in questi anni, una candidatura, infine, che si pone in chiara antitesi con i valori del Salvinismo. Erano presenti all’incontro Paolo Starvaggi, segretario provinciale PD Messina; l’on. Franco De Domenico (PD) , l’on. Pietro Navarra (PD), e l’ex deputato (PD) Filippo Panarello.

“La mia candidatura nasce perché dopo trent’anni che mi sono occupato dell’immigrazione e avendo fatto tutto quello che potevo attraverso film, libri e incontri in giro per il mondo per raccontare la verità, non è cambiato nulla nei confronti dei migranti. Quelli che stanno governando ci vogliono portare verso una deriva populista che rappresenta l’Italia, per questo ho deciso di candidarmi e di portare la mia esperienza in Europa”. A dirlo Pietro Bartolo, noto come il “medico di Lampedusa”, candidato alle prossime Europee nella lista del Partito democratico nelle Circoscrizioni dell’Italia centrale e dell’Italia insulare incontrando i cittadini messinesi oggi nella Chiesa di Santa Maria Alemanna. “Questa Europa – prosegue Bartolo – che ora qualcuno vuole distruggere e deve tornare ad essere inclusiva e fondata su quei valori dei padri fondatori che sono i principi universali dell’accoglienza, della fratellanza e della solidarietà. Un’ Europa più vicina alla gente che deve tenere in considerazione i paesi che si trovano in difficoltà e quindi più vicina anche al sud d’Italia, che è una propaggine verso il Mediterraneo. Cercheremo di esportare il pensiero e il sentimento di Lampedusa e dei lampedusani che è quello di stare vicino alle persone e quindi ai migranti. Dovremo fare questo in un’Europa forte che può salvaguardarci dagli avvoltoi che vogliono distruggerla. Vogliamo un ‘Europa più umana, più sociale e non solo economica con al centro l’uomo”.