Toninelli a Messina: “Ora voglio risposte da parte del Cas, ci sono 541 inadempimenti da parte del Consorzio autostrade Siciliane” [VIDEOINTERVISTA]

“Ora voglio delle risposte da parte del Cas, concessionario di circa 300 km di autostrade in Sicilia: ci sono ben 541 inadempimenti da parte del Consorzio autostrade Siciliane conseguenti al controllo dell’ufficio territoriale del Mit. Significa sicurezza non al 100 percento e questo non è sopportabile e soprattutto è un inadempimento di quanto c’è scritto nella concessione che va rispettata”. Lo ha detto il ministro dei trasporti Danilo Toninelli stamani durante un incontro alla capitaneria di porto di Messina. “In merito alla frana di Letojanni – prosegue Toninelli – penso che l’ultimatum lo diano gli stessi cittadini siciliani che ho avuto modo di incontrare costantemente e non sopportano più lo stato di ritardo e di dissesto nella gestione delle autostrade da parte di un ente controllato al 100 percento dalla Regione. Il 25 di Febbraio abbiamo avuto un interlocuzione a Roma con i vertici del Cas e non è un caso che il presidente della Regione Nello Musumeci debba nominato una nuova governance. Ne sono felice l’ho incontrata, l’ho invitata tra un mese al Mit per dare delle risposte. Si sono presi degli impegni e siccome vanno rispettati e non devono rimanere lettera morta tra un mese li chiamerò e questi impegni si devono trasformare in atti concreti. Scritti in nuovo piano economico finanziario cioe’ in un rinnovato accordo dello Stato concedente nei confronti del concessionario Regione- Cas. Altrimenti dovremo prendere altre decisioni perchè i cittadini siciliani meritano di potersi spostare in sicurezza”.

Toninelli poi ha parlato della strada statale 640 spiegando: “Il tribunale di Ravenna ha appena sbloccato i 10 milioni di euro che Anas dará agli affidatari che potranno di conseguenza riprendere il lavoro o meglio andare avanti a pieno regime per completare la fondamentale strada statale 640 che come sapete ho visitato insieme al presidente del Consiglio Conte due settimane fa”.
“E’ il terzo viaggio che faccio nell’arco di nove mesi di mandato ed inizio a capire quale sia la realtá siciliana che è molto complicata dal punto di vista infrastrutturale. La Sicilia ha piú che mai bisogno di spostamenti in maniera ordinaria altrimenti non puó aumentare il turismo, l’economia e l’occupazione e ci sará un costante rischio di spopolamento nei territori interni. Non lo possiamo accettare in questi due giorni abbiamo parlato sia di aeroporti che di porti, autostrade statali, strade provinciali e ferrovie che tutto sommato rappresentano la volontá di questo governo di intervenire concretamente per sbloccare tanti cantieri”. Toninelli ha poi risposto ad una domande dei giornalisti sul Ponte sottolineando: “Come si fa a parlare di Ponte sullo Stretto quando poi non ci si puó muovere all’interno dell’isola. Prima risolviamo i problemi i problemi in Sicilia poi eventualmente parliamo di Ponte che penso oggi interessi ben poco i siciliani che non si possono spostare”. Lo ha detto il ministro alle infrastrutture e ai trasporti Danilo Toninelli stamani durante un incontro alla capitaneria di porto di Messina. “Sono tornati – prosegue Toninelli – gli investimenti in Sicilia nell’ambito delle Ferrovie e autostrade, il fatto che io venga costantemente significa che Rfi e Anas si sentano il fiato sul collo, non ho mai visto tanti cantieri in Sicilia”.

Infine sull’autorità dello Stretto e sugli investimento dei cinesi il ministro ha aggiunto: “L’Autorità dello Stretto è già fatta, abbiamo sbloccato due porti: quello di Gioia Tauro e quello di Messina che erano collegati sulla carta, ma scollegati di fatto, e questo è la prova del fallimento della riforma Del Rio. Siamo intervenuti per risanare questo fallimento, Messina merita di essere al centro di un’Autorità di sistema portuale dello Stretto, quindi autonomo, e questo significa ridisegnare un percorso per un rilancio di un porto quanto importante e strategico per il paese sugli investimenti cinesi anche nel settore trasporti aggiunge: “Non escludiamo nulla siamo qui a sbloccare cantieri e a creare le condizioni affinché si possa investire. Però chi viene ad investire qui in sicilia deve farlo rispettando le regole e deve avere come fine esclusivo l’interesse pubblico, si deve guadagnare ma non a discapito dei siciliani. Chi vuole investire in porti o aeroporti deve farlo non solo per comprare quote e poi rivenderle senza avere una visone di sistema. Per gli aeroporti si deve fare piano nazionale per la revisioni, e, dove ci saranno anche aeroporti piccoli ma che hanno una funzione sociale, è giusto ed è corretto che lo Stato ci metta dei soldi. Basta però a logiche di bottega”.