Trasporti: Sindacati, crisi Jonica Trasporti & Turismo S.p.A. a rischio il servizio pubblico e i posti di lavoro

La vertenza dei lavoratori della Jonica Trasporti & Turismo S.p.A. rischia di trascendere nel dramma del fallimento e della disoccupazione per cause estranee al mondo del lavoro. Le note vicende giudiziarie che vedono coinvolto un socio privato di minoranza, dovrebbero restare confinate entro l’inchiesta della magistratura, nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, senza intaccare la stabilità economica dell’azienda e il futuro dei lavoratori. La Jonica Trasporti & Turismo, fondata nel 1999, è un’azienda di trasporto pubblico e privato, controllata al 51% da AST SpA (Azienda Trasporti Sicilia), occupa 18 unità lavorative e risulta attivamente inserita nel trasporto extraurbano, a mezzo bus, nella provincia di Messina.
In sede d’incontro con le Organizzazioni Sindacali, tenutosi lo scorso 19 aprile, l’Azienda ha denunciato la “precaria e gravissima condizione societaria che determinerebbe il venir meno della continuità della stessa società, con la necessità di salvaguardare sia le 18 unità lavorative che l’espletamento del pubblico servizio”. Sembra che le difficoltà denunciate dall’Azienda in crisi, costretta a pagare solo acconti degli stipendi dovuti ai dipendenti, coincidano con l’inchiesta giudiziaria ove compare il nome di un socio di minoranza ma non ha nulla a che vedere col servizio espletato. Le complicazioni burocratiche stanno mettendo in ginocchio una realtà produttiva che funzionava, l’Azienda denuncia ritardi nel rilascio del certificato antimafia e di conseguenza si mettono in discussione l’erogazione dei corrispettivi regionali, l’accesso ai finanziamenti per l’acquisto di nuovi bus e si rischia la revoca della concessione delle linee che scade a dicembre. Intanto il socio di maggioranza AST S.p.A. aveva espresso la volontà di procedere alla dismissione della partecipazione nella Jonica Trasporti & Turismo, indicendo in data 22 gennaio 2019 un’asta pubblica per la cessione della quota di partecipazione pari al 51% del capitale sociale. L’asta è  andata deserta.
Il fronte sindacale agirà compatto per la tutela dei livelli occupazionali; Filt CGIL, Fit CISL, UIL Trasporti,  FAISA Cisal, FAST Confsal, OR.S.A e UGL ritengono che vicende estranee al ciclo produttivo non debbano ricadere sui lavoratori che oltre a doversi accontentare, giocoforza, di acconti dello stipendio, rischiano di arricchire la long-list dei disoccupati siciliani. Le procedure obbligatorie di conciliazione e raffreddamento della vertenza si sono concluse con esito negativo, la fasi successive si terranno alla presenza di S.E. il Prefetto di Messina.
Le scriventi OO.SS. rivendicano l’attivazione di tavoli istituzionali capaci di individuare soluzioni credibili che non possono prescindere dal coinvolgimento dei livelli regionali. La politica regionale non può assumere il ruolo di spettatore passivo mentre si consuma il dramma di 18 famiglie e si annuncia il “fallimento” di un’azienda che espleta un servizio pubblico. Il Presidente della Regione e l’Assessorato competente hanno il dovere d’intervenire prima che sia troppo tardi. Lo si legge in una nota di Filt CGIL Fit CISL UIL Trasporti FAISA Cisal, FAST Confsal, OR.S.A e UGL