Violenza a Messina, Laimo: attuare programmi di prevenzione prima della repressione

Situazione difficile, registrata in queste ultime ore nella città di Messina a causa di eventi aggressivi adolescienziali.

Su tale argomento interviene il Consigliere della V Circoscrizione Franco Laimo, il quale propone un programma preventivo e protettivo inerente alla delicata fase transitoria adolescenziale, mediante punti fisici di professionisti, che operano nel sociale e che si occupano di educazione e formazione.

Partendo dal ” grido di allarme ” del Garante dell’ infanzia e adolescenza  Dott.Angelo Costantino, il quale evidenzia con riconoscenza che, nonostante il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e l’intervento della magistratura minorile, la violenza e l’aggressività adolescenziale sono e rimangono dei gravi segnali che ci stanno ad avvisare che qualcosa non va nei nostri sistemi di prevenzione.

Premesso, inoltre, che l’adolescenza è identificata forse come il più critico dei periodi vitali, in quanto porta con sè enormi cambiamenti fisici, sociali e mentali, senza sottovalutare che questi ragazzi si trovano spesso soli e disorientati in un mondo percepito a modo loro; tuttavia questi giovani pensano di affermare la propria indipendenza, mettendosi alla prova nei modi più svariati e negativi possibili, bisogni naturali, ma spesso e volentieri gestiti male, generando disorientamento e cattivo modo di relazionarsi con i coetanei e la società.

Secondo il Consigliere Laimo, occorre agire ed intervenire su tali comportamenti a rischio, atteggiamenti se pur negativi ma che racchiudono un modo estremo di veicolare in maniera aggressiva, le proprie informazioni.

Poiché l’individuo adolescenziale tende a negare e minimizzare il problema, esprimendo la sua rabbia e rifugiandosi nella propria fantiasia, mettendosi alla prova e testando i propri livelli di autonomia, bisogna attuare sistemi preventivi sociali che possano fungere da supporto e aiuto immediato.

Istituire dunque dei punti fisici di professionisti, continua Laimo, che operano nel sociale e che si occupano di educazione e formazione, figure come assistenti sociali, pedagogisti, educatori socio-pedagogici, mediatori familiari, mediatori culturali e psicologi, che intervengono su una serie di fattori che stanno alle spalle di un problema, apparentemente concentrato soltanto sul singolo ragazzo, ma che in realtà racchiude un mondo individuato, come: 

-genitorialità infficace

-mancanze di comunicazione tra figli e genitori

-non conoscenza delle attività che i figli fanno quando sono fuori casa

-scarse abilità sociali

-ambiente familiare disordinato

– scarsa autostima

-fattori di rischio che comprendono tutti gli aspetti personali, familiarie sociali.

L’ adolescenza rappresenta un periodo caratterizzato da cambiamenti biologici, affettivo-relazionali, sociali, comportamentali e cognitive: occorre aiutare tali ragazzi a creare una propria identità in un confine che lascia fuori tutte le cattive azioni, conclude il consigliere Laimo, attivando un sistema preventivo e protettivo, che sia supportato da professionisti del settore, ideando e creando situazioni professionali che davvero fungano da spalla ad una società deteriorata e frammentata, dove al centro stanno proprio loro, i giovani ed i giovanissimi.