Risanamento, Gioveni: la nuova Legge passi anche da Palazzo Zanca!

“La futura legge sul Risanamento non può non passare da una opportuna e preventiva condivisione con il Consiglio Comunale e con l’Amministrazione!”

Il consigliere comunale Libero Gioveni, nell’esprimere il proprio compiacimento per l’iniziativa politica trasversale e per l’accelerazione che si sta dando dopo decenni a un tema che rappresenta un autentica piaga per la città di Messina, auspica che la sintesi dei tre testi di legge presentati da Forza Italia e Fratelli d’Italia da una parte e da Pd e M5S dall’altra, possa avere anche un fugace passaggio in Aula con chi peraltro si è reso protagonista di aver costituito formalmente ARISME, lo strumento operativo per il Risanamento.

Ritengo senza mezzi termini che la compattezza e la condivisione politica che anche a piccoli passi si stanno verificando per il varo di una legge storica per il totale sbaraccamento nella nostra città – evidenzia Gioveni – potrebbero e dovrebbero essere ulteriormente suggellate da un “patto per la città” che non può avere colore politico.

Visto che si sta intensamente lavorando per partorire un testo che possa risultare efficace e determinante per risolvere definitivamente questa “vergogna storica” – prosegue il consigliere – non si può non considerare una sorta di “audizione al contrario” da mettere su a Palazzo Zanca, ossia facendo in modo che i deputati promotori del disegno di legge possano ascoltare e recepire suggerimenti e contributi da chi rappresenta la città e ha trattato da vicino il delicato tema del Risanamento anche con l’approvazione in Aula di recenti atti amministrativi (l’ultimo quello relativo alla nuova geografia degli ambiti a seguito degli ultimi censimenti).

Mi auguro e CHIEDO pertanto – conclude Gioveni – che Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale possano pianificare insieme un breve percorso d’Aula durante ilquale si condivida, alla presenza dei firmatari messinesi dei tre testi di legge, quella che nel 21° secolo potremmo tranquillamente definire la “norma per antonomasia” che cambierà il volto della città.