Acqua a Messina, i pozzi di Mili ottengono il via libera alla potabilità dall’Asp: si chiude una lunga polemica

Dopo mesi di dibattiti e polemiche, arriva l’attesa svolta sull’acqua dei pozzi di Mili a Messina: l’Azienda sanitaria provinciale ha autorizzato l’uso umano dell’acqua proveniente dai tre pozzi Busà, Oteri e Cucinotta. Quest’ultimo, in realtà, era già stato autorizzato in precedenza, mentre per gli altri due si attende solo la consegna del verbale di fine lavori per completare formalmente l’iter.
L’ispezione condotta dai tecnici dell’Asp ha dato esito positivo, confermando la sicurezza degli interventi effettuati: l’acqua dei pozzi è ora adeguatamente protetta da possibili contaminazioni provenienti dal sistema fognario o da altri agenti esterni.
Si tratta, comunque, di un’autorizzazione provvisoria, che diventerà definitiva solo al termine del percorso di verifica completo, che prevede anche l’esecuzione periodica di analisi batteriologiche. Il sindaco Federico Basile ha sempre sostenuto la sicurezza dell’acqua e della rete idrica in cui veniva immessa, pur avendo firmato un’ordinanza che ne limitava l’uso a scopi igienico-sanitari.
Alla notizia del giudizio di idoneità ufficialmente rilasciato dall’Asp, il sindaco ha dichiarato che si tratta di un passaggio fondamentale che consente ora di revocare l’ordinanza precauzionale in vigore. Basile ha ribadito di essere sempre stato certo della qualità dell’acqua, sulla base delle analisi effettuate, e ha rivendicato la correttezza del percorso intrapreso, nonostante le critiche e le speculazioni. Ha inoltre sottolineato che l’acqua oggi dichiarata potabile è la stessa che è stata immessa nella rete cittadina in questi mesi, definendola “sempre stata potabile”.
«In un momento difficile abbiamo preso una decisione che poteva apparire complicata da comprendere – ha affermato il sindaco – ma come massima autorità sanitaria locale mi sono assunto la responsabilità. Chi in questi mesi ha messo in dubbio la mia parola, oggi dovrebbe chiedere scusa alla città.»
Per mesi, la mancata certificazione di potabilità è stata al centro del dibattito politico cittadino. Prima dell’autorizzazione, sono stati effettuati tre sopralluoghi. Già lo scorso agosto l’Asp aveva indicato al Comune le procedure necessarie per ottenere la certificazione di potabilità. Dopo nove mesi di lavori e verifiche, l’Amam e il Comune hanno finalmente raggiunto l’obiettivo atteso da tutta la città.