Acr Messina chiede la ristrutturazione del debito: attesa la decisione entro una settimana

Si è tenuta al Tribunale di Messina, davanti al giudice Daniele Carlo Madia, l’udienza che potrebbe segnare il futuro dell’Acr Messina. Da una parte la Procura, rappresentata dal sostituto procuratore Fabrizio Monaco, che ha chiesto la liquidazione giudiziale del club per lo stato di insolvenza; dall’altra, i legali della società peloritana, Gianpiero Picciolo e Giuseppe Cicciari, che hanno formalmente avanzato richiesta di accesso alla procedura di ristrutturazione del debito.
La decisione del giudice è attesa entro una settimana e potrebbe rappresentare un passaggio cruciale per il futuro del club. Si tratta infatti di un iter parallelo a quello della liquidazione giudiziale, che se accolto permetterebbe all’Acr Messina di evitare lo scioglimento, beneficiando della sospensione delle azioni esecutive e cautelari da parte di terzi, come ad esempio eventuali messe in mora da parte dei calciatori.
Per accedere alla procedura, la società ha presentato la documentazione richiesta: bilanci degli ultimi tre esercizi (escluso l’ultimo, in scadenza a fine giugno), dichiarazioni fiscali Irap e dei redditi, elenco nominativo dei creditori con indicazione dei rispettivi crediti e delle eventuali cause di prelazione, oltre al domicilio digitale dei creditori disponibili.
Se il giudice accoglierà la richiesta, verrà nominato automaticamente un commissario giudiziale che avrà il compito di verificare e controllare l’andamento della procedura. Il tribunale, nel frattempo, ordinerà al debitore il versamento delle spese procedurali e stabilirà i termini per il deposito della proposta completa di ristrutturazione.
Si tratta di una strategia fondamentale per società in crisi come l’Acr Messina, che mira a ottenere tempo e protezione per tentare una soluzione negoziale, salvaguardando il patrimonio aziendale.
Resta ora da capire se questo percorso avrà effetti anche sul piano sportivo. Il club ha infatti solo un mese di tempo per perfezionare l’iscrizione in Serie D, che al momento prevede una penalizzazione di 14 punti.