Addio a Totò Schillaci, l’eroe delle Notti Magiche e simbolo del Messina
Totò Schillaci, il leggendario bomber delle “Notti Magiche” e del Messina, ci ha lasciato, sconfitto da una malattia che negli ultimi mesi non gli ha dato tregua. Schillaci, capace di far innamorare l’Italia intera durante i Mondiali del 1990 grazie ai suoi gol e alla sua grinta, era già nel cuore dei messinesi, che lo avevano visto crescere calcisticamente.
All’inizio di giugno, era stato ospite al Giardino Corallo per l’iniziativa “Notti magiche”, per commentare le partite degli azzurri agli Europei. Durante quell’occasione, aveva ricordato con affetto gli anni trascorsi a Messina, dove era arrivato nel 1982 dalle giovanili dell’Amat, una società dilettantistica del Palermitano. Grazie all’intuizione dell’allenatore Alfredo Ballarò, Schillaci entrò subito nella prima squadra e da lì iniziò la sua ascesa.
Nel Messina, Totò ha giocato sette stagioni indimenticabili, totalizzando 256 presenze e segnando 77 reti. Con la maglia giallorossa ha vinto due campionati e un titolo di capocannoniere in Serie B con 23 reti. Il suo talento lo portò alla Juventus, dove giocò per tre anni segnando 26 gol, e poi in Nazionale, dove realizzò 7 gol in 16 presenze, conquistando il titolo di capocannoniere del Mondiale 1990 e portando l’Italia al terzo posto. Fu anche secondo al Pallone d’Oro dello stesso anno, dietro a Lothar Matthäus. Dopo la Juventus, Schillaci ha giocato due stagioni all’Inter e ha concluso la carriera con una prolifica esperienza in Giappone, dove ha segnato 58 reti in tre anni.
Oltre alla sua carriera calcistica, Schillaci ha vissuto molte altre vite. Dopo il ritiro dal calcio, è stato eletto consigliere comunale a Palermo nel 2001, ma ha lasciato l’incarico due anni dopo. È poi tornato alla ribalta grazie alla partecipazione a vari programmi televisivi, tra cui il reality show “L’isola dei famosi”, dove si classificò terzo.
Negli ultimi anni, Schillaci ha dovuto affrontare una dura battaglia contro un tumore all’intestino, che lui stesso aveva raccontato con coraggio. Nonostante le operazioni e la radioterapia, la malattia non lo aveva completamente abbandonato. Schillaci aveva parlato apertamente del suo dolore e della sua lotta, sottolineando l’importanza del sostegno della moglie Barbara, che definiva il suo “medico personale” e che lo aveva aiutato a trovare la forza di andare avanti, anche partecipando all’ultima edizione di “Pechino Express”.