18 Marzo 2025 - 16:59

Agente della Polizia Stradale di Messina soccorre un automobilista colto da un malore salvandogli la vita

Un gesto di straordinaria prontezza e professionalità ha evitato che un improvviso malore al volante si trasformasse in tragedia. È quanto racconta, con profonda emozione, una cittadina italo-austriaca in una lettera inviata al Dirigente della Polizia Stradale di Messina, Antonio Capodicasa.

Protagonista della vicenda è un’agente della Polizia Stradale di Messina che, grazie alla sua rapidità d’azione e al sangue freddo, è riuscita a soccorrere un automobilista colto da un malore improvviso, salvandogli la vita.

L’episodio è avvenuto qualche settimana fa lungo un tratto autostradale. A raccontarlo è proprio la figlia dell’automobilista, medico residente in Austria, che ha assistito in prima persona all’intera scena. Quel giorno suo padre stava viaggiando in auto con a bordo la nipotina, mentre lei li seguiva con un’altra vettura.

All’improvviso, l’auto del padre ha iniziato a sbandare pericolosamente. In quel momento, un’altra vettura — condotta proprio da un’agente della Polizia Stradale di Messina — ha immediatamente compreso la gravità della situazione. Senza esitazioni, la poliziotta si è posizionata dietro l’auto in difficoltà, attivando la procedura di “safety car” per rallentare e mettere in sicurezza il traffico circostante. Un ruolo prezioso è stato svolto anche da un camionista di passaggio, che ha contribuito a bloccare temporaneamente il traffico, creando un corridoio sicuro per l’intervento.

Grazie a questa perfetta sinergia, l’auto fuori controllo è riuscita a fermarsi e la poliziotta è intervenuta rapidamente, prendendo il controllo del veicolo e conducendolo in sicurezza fino alla più vicina area di servizio. Qui, l’uomo, visibilmente frastornato, ha potuto ricevere i primi soccorsi.

Solo una volta rientrato in Austria, l’automobilista ha scoperto di soffrire di una patologia che, proprio quel giorno, lo aveva colto di sorpresa, causandogli uno stato di torpore improvviso mentre era alla guida.

Tutto questo, la poliziotta lo ha scoperto solo ora, leggendo la lettera di ringraziamento inviata dalla figlia dell’uomo. Dopo aver portato a termine l’intervento, infatti, l’agente era semplicemente risalita in auto e aveva proseguito il suo servizio, “come se fosse la cosa più normale del mondo”, scrive la donna nella sua lettera.

“Dovremmo essere fieri di questi eroi silenziosi,” conclude la turista, “che ogni giorno svolgono il loro lavoro con discrezione, professionalità e una straordinaria umanità.”