Arrestato, grazie al fiuto del cane antidroga, un giovane per spaccio di sostanze stupefacenti

Nelle scorse giornate, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo (ME) hanno effettuato un arresto in flagranza di reato riguardante un giovane residente a Pace del Mela, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Da qualche tempo, i militari della Stazione Carabinieri locale avevano notato il giovane comportarsi in modo sospetto. Dopo aver condotto servizi di osservazione e pedinamento, durante i quali hanno ritenuto possibile che l’individuo potesse detenere sostanze stupefacenti, è stata condotta una perquisizione domiciliare con il supporto dei Carabinieri del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT).

Riley, il cane antidroga dell’Arma, ha giocato un ruolo fondamentale nelle attività investigative. Durante la perquisizione, i militari hanno individuato un involucro contenente 64 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, nascosto all’interno di una scatola di alluminio posizionata su un armadio nella camera da letto. Inoltre, sono stati trovati ulteriori 9 grammi di marijuana all’interno di una busta custodita in un comodino in un’altra camera da letto. Durante le operazioni è stato rinvenuto anche un coltello imbevuto di sostanza stupefacente e un bilancino di precisione.

Il materiale e le sostanze stupefacenti sono stati posti sotto sequestro e inviati al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche per le analisi di laboratorio. Il giovane è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, sotto la direzione del Dott. Giuseppe Verzera, è stata informata dell’arresto e delle attività investigative in corso. L’operazione dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze illecite, contribuendo alla sicurezza della comunità locale.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.