4 Ottobre 2024 - 00:36

Bancarotta fraudolenta: sequestrato immobile da 15 milioni e denunciati tre imprenditori

La Guardia di Finanza di Messina, sotto il coordinamento della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, ha eseguito un sequestro di beni per un valore superiore a 15 milioni di euro, nell’ambito di indagini su reati societari. L’operazione ha portato alla denuncia di tre persone accusate di bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento di cinque società nella provincia di Messina, ufficialmente intestate a un prestanome, ma riconducibili a un unico gruppo familiare.

L’indagine si è concentrata sul rapido collasso finanziario delle cinque aziende, attive nel settore della produzione e commercio di arredi e mobili da cucina. Le investigazioni hanno rivelato che i responsabili avevano messo in atto un piano per sottrarre il patrimonio finanziario e immobiliare delle imprese, causando il loro fallimento.

Attraverso manipolazioni contabili e operazioni fraudolente, come svalutazioni di crediti, finanziamenti ingiustificati e cessioni immobiliari irregolari, gli indagati hanno dissipato complessivamente circa 36 milioni di euro, deviando le risorse verso scopi estranei all’attività delle aziende.

Oltre a queste pratiche, i responsabili hanno omesso di presentare parte della documentazione contabile obbligatoria, aggravando ulteriormente il dissesto finanziario e ritardando la dichiarazione di fallimento.

Al termine delle indagini, la Guardia di Finanza ha individuato un complesso immobiliare, dal valore commerciale di oltre 15 milioni di euro, che era stato sottratto a una delle società fallite attraverso una compravendita simulata a 4,5 milioni di euro. Successivamente, l’immobile era stato trasferito in modo irregolare a una “new-co”, anch’essa legata al gruppo familiare.

Su richiesta della Procura, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso un decreto di sequestro preventivo per l’immobile situato a Milazzo, su un’area di oltre 10.000 mq, attualmente adibito a centro commerciale. Tuttavia, per evitare impatti negativi sull’economia locale, è stato deciso che l’immobile potrà continuare a essere utilizzato, con il sequestro trascritto nei registri immobiliari per garantirne la validità verso terzi.

Si sottolinea che il provvedimento cautelare è stato adottato durante la fase preliminare delle indagini e che le accuse, seppur gravi, dovranno essere confermate in sede di dibattimento, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza sancito dall’art. 27 della Costituzione.

La Guardia di Finanza continua a impegnarsi nella lotta contro i reati fallimentari, a tutela della trasparenza e della legalità del sistema imprenditoriale, con l’obiettivo di contrastare le frodi che danneggiano i creditori, l’erario e i dipendenti delle aziende coinvolte.