Cacciotto: “Demolizione baracche: necessario assicurare la casa a chi ne ha diritto”

Il consigliere della Terza Circoscrizione Alessandro Cacciotto con un comunicato stampa fa conoscere la propria posizione in merito ai provvedimenti sui problemi del risanamento recentemente approvati dal sindaco Di Messina Cateno De Luca che prevedono lo sgombero “entro il 31.10.2018 di tutte le persone e cose da tutte le strutture abitative che insistono negli ambiti di risanamento e la demolizione entro il 31.12.2018”.

“Demolizione baracche: necessario assicurare la casa a chi ne ha diritto o a chi versa in condizioni di indigenza.”

“L’ordinanza datata 6 agosto 2018, protocollo n. 199044, – precisa Cacciotto – con la quale il sindaco De Luca per combattere il fenomeno del risanamento ha disposto lo sgombero entro il 31.10.2018 di tutte le persone e cose da tutte le strutture abitative che insistono negli ambiti di risanamento e la demolizione entro il 31.12.2018, rischia seriamente di “mettere” per strada centinaia di famiglie messinesi.

Doverosa una precisazione: pur condividendo la volontà del primo cittadino di porre in essere un azione forte che tenda ad eliminare o attenuare il fenomeno delle baracche in città, sono assolutamente necessarie delle distinzioni.

In particolare bisogna distinguere tra famiglie indigenti, – continua Cacciotto – povere o comunque sotto la soglia di povertà che per oggettivi motivi non possono affrontare il costo di una casa, da nuclei familiari che “non avendo maturato il diritto a casa” possono invece affrontare il costo di un abitazione.

Fare di tutta l’erba un fascio significa “buttare” sulla strada tante famiglie messinesi; condivido lo sconcerto ed il pugno allo stomaco quando organi di informazione fotografano realtà da terzo mondo come le baracche di fondo fucile, ma allo stesso modo bisogna essere cauti anche se determinati.

Sono tanti i nuclei familiari che vivono nelle baracche e che non hanno la possibilità di prendere in locazione un alloggio perché magari quei pochi spiccioli servono per mangiare.

Qui lo Stato, il Comune deve intervenire, assicurando, prima di qualsiasi sgombero e demolizione un alloggio popolare.

Per troppi anni il diritto a casa è rimasto soltanto un utopia – prosegue il consigliere – cosi come una fonte di speculazione elettorale; lavoro e casa sono i pilastri del vivere civile, diritti costituzionalmente garantiti ma solo a parole, non nei fatti.

Pertanto l’invito che rivolgo al primo cittadino- conclude Cacciotto – è quello di monitorare tutta la situazione delle baracche in città, distinguere i nuclei familiari a seconda che abbiano o meno diritto a casa, procedere all’ulteriore distinzione (in caso di non diritto a casa) tra famiglie indigenti, povere e famiglie che possono invece permettersi il costo di un alloggio, garantendo alle prime una casa e solo dopo intervenire, anche drasticamente, per eliminare una volta per tutte una fotografia squallida, quella delle baraccopoli, che mortifica la nostra città.”