Carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: detenuto dà fuoco alla propria cella e viene salvato dalla Polizia Penitenziaria [DETTAGLI]

Caos nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, la denuncia del Cosp: “Basta mantenere la testa sotto la sabbia”

Giornata d’inferno per la Polizia Penitenziaria all’interno del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, un detenuto è stato salvato da un provocato incendio in cella dal pronto intervento della Penitenziaria. “Troppi detenuti, pochi agenti e non mancano presenze di detenuti ex OPG in osservazione” lo afferma la Federazione Sindacale Co.S.P. 

”Ancora l’ennesima interminabile giornata di fuoco tra le sbarre del Penitenziario di Barcellona Pozzo di Gotto, questa volta è toccato ad altro Reparto detentivo dove il recluso che aveva incendiato la propria cella salvato da un Poliziotto intervenuto tempestivamente a rischio della propria vita con un estintore, ha dovuto poi vedersela con l’energumeno che ha tentato di aggredirlo nonostante ricevesse aiuto dagli operatori della Polizia di servizio” scrive F.S.Co.S.P. .

Si da atto che l’intervento presso il IV Reparto detentivo dove si registrerebbe una forza di detenuti di circa 24 al Primo Piano e 12 al Piano terra, ha visto la presenza, prima con gli agenti del reparto e subito dopo, confortati nell’operazione da un nutrito Gruppo di Uomini del pronto Intervento al comando di un ispettore del Corpo, questi, sono intervenuti in quel reparto attirati dalle grida di invocazione soccorso dagli stessi Poliziotti che cercavano di salvare dalle fiamme e dal fumo sprigionatosi in cella a causa di un gesto anti conservativo messo in atto, per futili motivi, dal recluso“.

La Polizia Penitenziaria a Barcellona è allo stremo, denuncia il Segretario Nazionale Responsabile della Regione Sicilia Lillo Letterio Italiano, turni massacranti dalle otto ore in poi,con un carico elevatissimo di posti di servizio e ore di lavoro che oramai vedono il personale quotidianamente. Ci troviamo in un Carcere dove da mesi denunciamo, sebbene perennemente attenzionati gli associati Co.S.P., da chi cerca di celare, anche con velate intimidazioni, quello che accade nella prigione Barcellonese, non considerando che è diritto – dovere del Sindacato tutelare,nella verità di quello che accade,i Lavoratori denunciando le condizioni di lavoro,la mancanza di idonee misure di sicurezza che di volta in volta emergono nonostante ben richiamate dai Decreti legs. vo n. 626 e 81/2008,ma anche su questo la Federazione Sindacale Co.S.P,. si riserva valutazioni legali“.

Sono mesi, afferma Domenico Mastrulli dell’ufficio stampa nazionale FS-COSP, che segnaliamo ai diversi presidi Penitenziari di responsabilità Regionale, Centrale, Politico e Governativo quello che accade a Barcellona, ricordo evasioni, tentativi di evasioni, incendio, sommosse, autolesionismo, aggressioni multiple contro gli Operatori di polizia penitenziaria che gestiscono,vigilano e subiscono in quella struttura dove si è richiesto una urgente ispezione ministeriale che ad oggi non registriamo”.

Mancano circa 60 unità, questo lo dimostrano i turni programmati da sempre e pianificati su tre quadranti invece che su 4 quadranti da 8 e 12 ore continuative dove i diritti sindacali e contrattuali oltre che assistenziali a volte sono disattesi.

Voglio esprimere a nome della Federazione Sindacale Co.S.P. compiacimento generale per le unità, per il gruppo di pronto intervento. Basta mantenere la testa sotto la sabbia, l’Amministrazione, nel nuovo vertice del Dipartimento deve e qui si ripete, deve, nell’interesse Istituzionale e Dipartimentale, assumere indifferibili, in rinviabili provvedimenti che vadano a tutelare le Donne e gli uomini della prima linea della Polizia Penitenziaria che in quel penitenziario Siciliano subiscono costantemente la funesta ira dei reclusi” conclude Mastrulli.