Caso Sangiuliano-Boccia, Fabio Longo rompe il silenzio: “Accusati di aver dato l’allarme su Boccia? Un merito, non un errore”
Fabio Longo, messinese ex consulente del Ministro Sangiuliano, è un esperto di comunicazione e media, cresciuto sotto la guida di Carlo Freccero, e autore di testi per la Rai e, più di recente, per Mediaset. Il suo incarico nell’entourage dell’ex ministro della Cultura si è concluso, e Longo è tornato a Messina. La vicenda legata a Maria Rosaria Boccia, esplosa in concomitanza con la fine del mandato di Sangiuliano, ha coinvolto Longo, che ha visto il suo nome chiamato in causa direttamente dalla Boccia tramite un post sui social, nel quale ha dichiarato di aver bloccato Longo su Instagram e su Threads.
In un’intervista su MessinaToday, Longo ha condiviso alcune riflessioni sulla delicata situazione che ha scosso il mondo politico. Quando gli è stato chiesto cosa pensasse della vicenda tra Sangiuliano e Boccia, Longo ha preferito mantenere un certo riserbo, limitandosi a dire: “Ho condiviso quello che ho percepito con i miei colleghi e non voglio aggiungere altro”.
Il clima attuale è carico di tensione, specialmente con l’escalation mediatica che ha coinvolto la Boccia e il mondo del giornalismo. Tuttavia, Longo spera che questa fase possa chiudersi presto e che l’attenzione della politica torni a concentrarsi su progetti e iniziative concrete.
Riguardo all’inizio della relazione tra Sangiuliano e Boccia, Longo ha dichiarato di aver conosciuto la donna a giugno, in occasione di un evento del Taobuk a Taormina, dove era presente in compagnia del Ministro. Tuttavia, non crede che all’epoca ci fosse già una relazione tra i due.
Su alcune testate nazionali, è stato ipotizzato che sia stato proprio lo staff di Sangiuliano ad alimentare la polemica sulla nomina della Boccia. Longo ha risposto a queste insinuazioni affermando: “Non credo sia stato per noi, ma se è così, è di certo un merito”.
Ora che il nuovo Ministro Giuli ha azzerato lo staff precedente, Longo si dice pronto per nuove sfide professionali. Pur essendo decaduto dal suo incarico, conferma che non avrebbe comunque ripreso il ruolo: “Sono un tecnico che lavora, e spero che ci siano presto le condizioni per affrontare con serenità nuove sfide professionali”.