Cgil, Cisl e Uil incontrano il nuovo Prefetto di Messina

Illustrato il quadro generale del mondo del lavoro sul territorio messinese. «Priorità a ricostruire il tessuto economico post Covid»

Una prima occasione per presentarsi e presentare il quadro generale del lavoro che presenta il territorio messinese. In un clima di grande cordialità, si è tenuto questa mattina l’incontro, telematico, tra il nuovo Prefetto Cosima Di Stani ed i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi.
Sottolineata la «necessità di gestire l’emergenza pandemica e soprattutto governare quello che dovrà essere il dopo Covid. In città – hanno detto i tre esponenti sindacali – abbiamo assistito a tanta confusione dettata da azioni isolate dei singoli, ci aspettiamo che la Prefettura diventi il luogo dove fare sintesi di tutte le istanze e si crei quel sistema di governance che riunisca tutti i portatori d’interesse di Messina e provincia».
Attenzione soprattutto all’aspetto lavorativo. «Bisogna operare per rendere attrattivo il territorio, magari puntando sulla transizione energetica legata al Recovery Plan se così verrà confermata dal Governo, ma anche valorizzare i settori dell’agroalimentare e gestire le aree industriali che, nel tempo, non sono state governate in termini di sistema».
Mastroeni, Alibrandi e Tripodi hanno evidenziato le opportunità delle zone industriali della provincia, la situazione delle aree di Milazzo e Giammoro con l’impatto economico che la Raffineria e la Centrale A2A garantiscono al territorio provinciale con i lavoratori diretti e dell’indotto. Ma riflettori accesi anche sulla zona falcata al territorio. «C’è una naturale vocazione turistica, ma lì insistono anche realtà industriali come la cantieristica, con infrastrutture di proprietà della comunità messinese, che nel passato hanno dato valore aggiunto al territorio e oggi, invece, sono ridotte al lumicino. Ma hanno un grande potenziale, per questo occorre lavorare sulla riqualificazione ambientale per un turismo che può convivere anche insieme alla portualità e alla cantieristica».
Altri punti toccati sono stati quelli del necessario rilancio dell’edilizia, del turismo e dell’agroalimentare ma Mastroeni, Alibrandi e Tripodi hanno espresso una preoccupazione già manifestata al vecchio Prefetto. «Temiamo che nella situazione di crisi dettata dall’emergenza Covid tante attività non riescano a proseguire e possano essere messe nel mirino della criminalità e delle organizzazioni mafiose che hanno l’interesse ad infiltrarsi nel tessuto economico della città e della provincia. Una possibilità che renderebbe ancora più fragile il territorio ed i lavoratori, già oggi costretti dalle necessità anche ad accettare mansioni più basse o, addirittura, di lavorare in nero con tutti i rischi dal punto di vista della sicurezza. Proprio sulla piaga del lavoro nero è stato chiesto al Prefetto un impegno forte e straordinario finalizzato ad ottenere una svolta tangibile nelle azioni repressive e di contrasto».