14 Maggio 2025 - 04:04

Chiusura del tram a Messina: la Rete civica “Partecipazione” lancia l’allarme e propone soluzioni concrete [FOTO]

Si è tenuta questa mattina in Piazza Cairoli la conferenza stampa promossa dalla Rete civica “Partecipazione”, un’iniziativa nata per porre l’attenzione sulla prevista chiusura totale della linea tranviaria cittadina, destinata a durare almeno 18 mesi. Una decisione, questa, che rischia di avere pesanti ricadute sull’utenza e sull’intero sistema di trasporto pubblico urbano.

Durante l’incontro, sono intervenuti l’avvocato Marcello Scurria, già subcommissario al risanamento, e Michele Barresi, ex sindacalista della Uiltrasporti. I due hanno illustrato alcune proposte operative per ridurre i disagi per i cittadini e hanno presentato una serie di iniziative orientate al coinvolgimento diretto della cittadinanza sul tema della mobilità sostenibile.

Scurria: “Non possiamo permettere una chiusura totale. Serve buon senso”

L’intervento più acceso è stato proprio quello dell’avv. Scurria, che ha sottolineato come la chiusura completa del tram per un periodo così lungo rappresenti “una delle ultime vergogne” amministrative: “Pensare di chiudere il tram per un anno e mezzo, due anni se tutto va bene, in una città di 220 mila abitanti è qualcosa di impensabile. Il tram è il mezzo di mobilità urbana più importante a Messina: i dati lo dicono chiaramente. Non ci sono autobus che tengano, e il servizio sostitutivo previsto è ridicolo: due navette da 23 posti non possono sostenere il carico dell’intera linea tranviaria.”

Scurria ha inoltre criticato l’attuale amministrazione per la gestione dei fondi del PNRR: “Si vantavano di essere i primi in Italia per spesa, ora siamo probabilmente i primi per fondi persi: oltre 200 milioni di euro. È un’amministrazione chiusa nel proprio fortino, che non discute con i cittadini e racconta una realtà che non esiste.”

L’appello è chiaro: rivedere le modalità di esecuzione dei lavori, esattamente come avviene in altre città, dove le opere vengono suddivise per lotti per consentire una continuità del servizio, almeno parziale.

Iniziative dal basso: nasce “Attaccati al Tram”

Durante l’incontro è stata anche lanciata l’iniziativa “Attaccati al Tram”, un progetto che punta a coinvolgere direttamente gli utenti e i pendolari: “Vogliamo interloquire con chi il tram lo usa tutti i giorni. Noi siamo convinti che possa essere riaperto anche solo in parte, per limitare i disagi. In nessuna città del mondo si chiude una linea tramviaria per due anni senza alternative concrete. A Roma si lavora per lotti, qui si sceglie la paralisi totale.”

La Rete civica “Partecipazione” ha inoltre dichiarato l’intenzione di monitorare costantemente le azioni dell’amministrazione, esercitando il diritto di critica e promuovendo strumenti di democrazia diretta: “È finita la pacchia. La casa comunale è la casa di tutti, non il palazzo del potere. Da oggi controlleremo tutto.”

Uno sguardo al futuro (anche politico)

Pur dichiarandosi estranei a logiche partitiche, i rappresentanti della Rete non escludono un ruolo attivo anche in vista delle prossime elezioni amministrative. L’obiettivo dichiarato è quello di “risvegliare l’interesse dei cittadini per la cosa pubblica” e stimolare un dibattito reale sulle scelte che impattano sulla qualità della vita urbana: “Non ci interessa con chi si alleerà l’attuale sindaco. Ci interessa che i cittadini tornino a essere protagonisti e che si smetta di accusare chi dissente di essere uno sciacallo. Basta con questa storiella.”

In un contesto cittadino segnato da un crescente malcontento e da un trasporto pubblico sempre più in affanno, l’iniziativa della Rete civica “Partecipazione” potrebbe rappresentare un primo passo verso una mobilitazione collettiva.