CMdB: Il “Salva Messina”, porterà una rivoluzione a vantaggio solo dei privati, “Noi non ci stiamo!”

“Il nostro sindaco presenta il “Salva Messina”, col quale decide di risanare le casse del comune attraverso una soppressione dei servizi che porterà dritto dritto a una rivoluzione a vantaggio solo dei privati. I cittadini messinesi perderanno la fruizione dei servizi pubblici, con aumento dei costi pro capite e gestione del settore pubblico affidata a una mera logica del profitto che mal si amalgama con il bisogno di erogare i servizi minimi per tutta la collettività.”  a parlare in una nota gli esponenti del movimento Cambiamo Messina dal Basso, la nota continua,
“Noi non ci stiamo!
Non ci stiamo ad assistere inermi a un servizio di trasporti ridotto a macchietta con una navetta da Giampilieri a Torre Faro che accumula ritardi infiniti invece che utenti, e lascia sguarniti i territori periferici.
Non ci stiamo ad assistere inermi a un servizio di raccolta rifiuti che sembra aver dimenticato il fine ultimo di aumentare la differenziata con conseguente riduzione dei costi per le famiglie.
Non ci stiamo ad assistere inermi alla mortificazione dei servizi sociali (casa Serena e casa di Vincenzo verso la chiusura) dimenticando i più bisognosi. – prosegue la nota del movimento Cambiamo Messina dal Basso –
Noi non ci stiamo ad assistere inermi alla mortificazione del calcio e dello sport a Messina, dovuta a superficialità nell’ottemperare a provvedimenti burocratici garantiti dalla precedente amministrazione e allo scaricare la colpa delle proprie mancanze sulla società ACR Messina.
Non ci stiamo ad assistere inermi a questo continuo teatrino col Consiglio Comunale per fare approvare le proprie azioni a suon di ricatti.
E tutto questo in soli tre mesi, nei quali si sono visti solo slogan accompagnati da pericolose idee che peseranno su tutti noi in modo grave, nel quasi totale silenzio di chi trovava solo lacrime e sangue in un piano di riequilibrio che almeno manteneva pubblici i servizi essenziali. A fine mandato a che punto saremo?” 

“Chiediamo al Consiglio Comunale – concludono gli esponenti del movimento – di non rendersi complice dello smantellamento della nostra città, che faticosamente stava risalendo la china senza il taglio dei servizi.
Chiediamo altresì ai messinesi di vigilare affinché quest’operazione di ridimensionamento non venga portata a termine: vogliamo una città che risorga, non una città che affondi.”