Confisca di beni per oltre 12 milioni di euro a Messina: colpiti professionista e pregiudicato
Nelle ultime due settimane, il Tribunale di Messina, Sezione Misure di Prevenzione, ha emesso due provvedimenti di confisca di beni illecitamente acquisiti, su richiesta della Procura, per un totale di oltre 12 milioni di euro. Questi provvedimenti rientrano nelle misure di prevenzione patrimoniale, uno degli obiettivi principali della Procura, e sono stati portati avanti dal “Gruppo Misure di Prevenzione”, che si occupa di misure di prevenzione ordinarie e antimafia.
Il primo caso riguarda un noto professionista dell’area nebroidea, il commercialista Michele Nigrelli di Mistretta, coinvolto in numerosi procedimenti per truffa, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio, e soggetto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Gli atti giudiziari hanno rivelato che il professionista aveva strumentalizzato la sua attività per creare un sistema fraudolento, ottenendo ingenti contributi pubblici, tra cui incentivi per le aree depresse. La confisca, eseguita dalla Direzione Investigativa Antimafia, ha colpito 9 imprese, 7 appartamenti, un fabbricato, 17 terreni e vari rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro, distribuiti tra le province di Messina e Palermo.
Il secondo provvedimento ha colpito, il pregiudicato messinese Giovanni Arrigo, attualmente detenuto e sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Grazie alle indagini patrimoniali dei Carabinieri di Messina, è stato documentato come l’uomo, con un passato di condanne per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina e altri reati, avesse accumulato un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. La confisca, eseguita dai Carabinieri sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, ha riguardato 6 abitazioni, un terreno agricolo e 5 veicoli, per un valore stimato di circa 350mila euro.
È importante sottolineare che i provvedimenti di confisca possono essere modificati o annullati attraverso i mezzi di impugnazione previsti dalla legge, e che i successivi gradi di giudizio possono portare all’esclusione di responsabilità e alla restituzione dei beni agli aventi diritto.