Coronavirus, il difficile momento degli operatori delle feste patronali: “Lo Stato si è dimenticato di noi”

In questi giorni nei quali gli italiani sono chiusi in casa per un emergenza sanitaria che i nostri nipoti leggeranno sui libri di storia e nei quali il Coronavirus è diventato l’argomento al centro delle conversazioni a causa della perdite di vite umane e della manifesta paura del contagio, alcuni settori lavorativi rimangono ai margini di quelle soluzioni che il Governo sta approntando per evitare il crollo economico e sociale del Paese, a tal proposito abbiamo voluto attenzionare un settore che nei giorni di festa ha allietato la vita di ognuno di noi ed al quale forse la politica dovrebbe guardare in modo diverso ovvero quello delle feste patronali, che conta tanti addetti ai lavori che spesso lavorano nell’ombra ma che sfamano migliaia di famiglie, per questo motivo abbiamo sentito il Giuseppe Da Campo Ferrara presidente della ditta “Luminarie Novarlux” realtà imprenditoriale con sede a Novara di Sicilia (ME), che porta in giro per tutta la penisola le bellissime ed artistiche luminarie che vediamo al centro di ogni manifestazione. Questo è il pensiero pieno di incertezze ma anche di tanta speranza dell’imprenditore siciliano:

“La Sicilia è terra di turismo, terra di tradizioni popolari e religiose il nostro bellissimo territorio offre, durante tutti i mesi dell’anno, di migliaia di
manifestazioni che sono espressione di un’economia florida che sfama migliaia di famiglie.
In questo periodo difficile per il mondo intero per via di questa terribile pandemia, per via delle stringenti misure di contenimento attuate, nubi
grigie si intravedono sul mondo delle feste patronali, sugli addetti ai lavori che sono tanti e spesso lavorano nell’ombra ma sfamano migliaia di
famiglie. Ditte di luminarie, ditte di fuochi pirotecnici, venditori ambulanti (bancarelle), bande e tanti altri lavoratori. Lo stato con il decreto Cura Italia non ha attenzionato questo settore anche perché non è un settore nazionale ma un settore che esiste prevalentemente nel centro-sud Italia.
Questo periodo difficile per tutti quanti si fa ancora più gravoso per un imprenditore che si trova gravato da un peso insopportabile che è
quello di fare fronte ai debiti contratti per tenere l’azienda al passo con il mercato e l’incertezza del futuro prossimo che stiamo per vivere.
La Novarlux è tra le poche aziende che fortunatamente fino adesso ha fatto installazioni in tutti i mesi dell’anno e grazie alla nostra “ruota economica “ ha reso possibile la nostra sopravvivenza negli ultimi anni di crisi di liquidità immediata, perché non è possibile nascondere che da svariati anni i pagamenti non arrivano prima di 3-4 mesi nei casi migliori, quindi lavorare fortunatamente 12 mesi l’anno è un grande aiuto per l’azienda. Con questo blocco dovuto al Coronavirus la”ruota “ si ferma e quindi diventa un problema riuscire a venirne fuori. Noi come azienda, sfruttando con molta parsimonia le poche riserve economiche in nostro possesso e cercando di superare il momento negativo nel migliore dei modi, stiamo lavorando nei nostri laboratori, sempre nel rispetto delle misure di distanziamento sociale, per non farci trovare impreparati alla ripresa delle attività ma i dubbi sono tanti ed anche le incertezze.
La speranza è quella di ripartire prima possibile, sicuramente saranno tempi molto duri e di austerity quindi per le feste sarà un periodo di
vacche magre ma ricordiamoci che questo è un mondo molto importante per la nostra Sicilia al pari dell’industria del turismo balneare. Ora è il
periodo di stringere i denti ma allo stesso tempo cercare di spronare la politica, l’opinione pubblica a non dimenticarsi di noi di quelli che lavorano per far divertire le persone, di quelli che portano gioia e colore nei nostri paesi. Le feste sono gioia !!!!!!”