19 Settembre 2024 - 05:46

Crisi idrica a Messina: De Luca e Basile Rispediscono al Mittente le Accuse sull’Acqua “vettoriata” a Taormina

I sindaci di Messina e Taormina, Cateno De Luca e Federico Basile, hanno tenuto stamane una conferenza stampa congiunta presso le case ex Gescal, vicino alla rampa Gazzi in uscita da Palermo, luogo in cui sorge il serbatoio e vi è la diramazione delle due condotte idriche cittadine e punto in cui Siciliacque restituisce l’acqua che Messina, tramite la condotta di Fiumefreddo, consegna a Taormina. L’accusa al centro delle recenti polemiche politiche? Messina sarebbe costretta a condividere le risorse idriche tramite il “vettoriamento” con Taormina. Ma i primi cittadini, carte alla mano, hanno respinto fermamente tali affermazioni, ribadendo la necessità di affrontare la questione idrica con una visione a lungo termine, e non con sterili attacchi politici.

De Luca: “Una Rete Idrica da Rifare, Eredità delle Speculazioni Edilizie”

Cateno De Luca non ha esitato a rispondere duramente, affondando la sua critica nella “storia” della città di Messina. “Negli anni Cinquanta,” ha ricordato De Luca, “abbiamo assistito a una speculazione edilizia che ha messo in crisi la rete idrica. Questa rete, che doveva servire una città molto più piccola, è stata ‘allungata’ come si fa con i maccheroni, senza pianificazione, senza creare i necessari distretti idrici.” Una situazione che, secondo De Luca, ha portato a un sistema ormai obsoleto e inadeguato, specialmente nella zona centro-nord di Messina.

“La crescita urbana non è stata accompagnata da investimenti adeguati nelle infrastrutture idriche e fognarie,” ha proseguito il sindaco, sottolineando come solo negli anni Ottanta siano stati realizzati alcuni interventi con fondi insufficienti, lasciando la città con un sistema idrico precario. “Nel 2018, ci siamo trovati con un’erogazione di acqua di sole 12-13 ore al giorno, senza alcun progetto per migliorare la situazione.”

Basile: “Fondi e Progetti per un Futuro Migliore”

Federico Basile, attuale sindaco di Messina, ha illustrato la situazione finanziaria e i passi avanti fatti negli ultimi anni. “L’ultimo grande investimento nella zona nord risale agli anni Ottanta. Ora siamo nel 2024, e la rete idrica non può più sostenere il carico richiesto dalla città.” Basile ha ricordato che, nonostante i 58 milioni di euro di debiti ereditati, negli ultimi cinque anni la situazione è migliorata, riducendo il debito del 28% e aumentando l’erogazione dell’acqua da 12 a 18 ore al giorno.

Basile ha elencato i numerosi progetti avviati dal 2018, tra cui un piano di investimenti da 99 milioni di euro, di cui 35 milioni già finanziati. “Questi interventi, se realizzati in passato, avrebbero permesso di affrontare la crisi idrica in modo diverso,” ha detto Basile, evidenziando l’importanza dei nuovi progetti per garantire un sistema idrico efficiente e sostenibile per Messina.

De Luca: “Regione Assente e Fondi Mancanti”

Il discorso di De Luca si è poi concentrato sulla responsabilità della Regione Siciliana, accusando l’amministrazione regionale, passata e presente, di aver perso fondi cruciali per l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico. “Abbiamo il 55% di dispersione dell’acqua,” ha dichiarato De Luca, “e per risolvere il problema idrico servono dai 50 ai 60 milioni di euro.” Nonostante i 35 milioni già finanziati, mancano ancora fondi per completare i lavori necessari. De Luca ha criticato duramente l’inefficacia dei governi regionali, in particolare l’ex presidente Nello Musumeci, per aver sprecato opportunità fondamentali per lo sviluppo idrico della regione.

Il Ponte: “Priorità Fuori Posto”

In chiusura, De Luca ha lanciato un affondo contro il governo centrale, accusandolo di destinare fondi al progetto del Ponte sullo Stretto a scapito di necessità urgenti come l’acqua. Mostrando un modellino giocattolo del Ponte, ha dichiarato: “Hanno preso 2 miliardi dai fondi per lo sviluppo per questo ponte, e non ci sono 60 milioni per sistemare l’acqua a Messina. Non possiamo risolvere i problemi con queste priorità distorte.”

La conferenza si è conclusa con la lettura in tempo reale dei contatori, i tecnici dell’Amam hanno eseguito una misurazione dell’acqua in arrivo, coordinandosi con i tecnici di Asm a Taormina: mentre nella cittadina ionica giungevano circa 11 litri al secondo dal Fiumefreddo, a Messina ne arrivavano 27 da Siciliacque. Un messaggio chiaro da parte dei due primi cittadini: “Messina non cederà alle pressioni politiche e continuerà a lavorare per risolvere le proprie criticità idriche, con la speranza che i finanziamenti necessari arrivino finalmente dalla Regione e dal governo centrale”. “Non è una guerra,” ha concluso De Luca, “ma una constatazione: chi amministra deve avere chiare le emergenze e le priorità.”