De Luca vs Signorino: La replica dell’ex assessore sui 50 milioni di euro ritrovati

Nuovo capitolo della polemica scaturita fra il sindaco De Luca e l’ex assessore Guido Signorino, che dalla sua pagina Facebook, risponde al primo cittadino:

“Purtroppo De Luca continua con informazioni sbagliate – scrive Signorino -. Nella sua replica (al netto degli insulti e delle velate minacce), produce nuove, diciamo così, “imprecisioni” da correggere.
Noto che non smentisce e non controbatte nulla di ciò che ho scritto, solo sposta su altri argomenti i contenuti della sua “cortese” replica. Afferma che, secondo i revisori, il riaccertamento del 2015-16 sarebbe stato effettuato “a campione” e solo sul 10% dei residui, facendo intendere che quel riaccertamento ha lasciato fuori il 90% dei residui. Questo non è vero ed è fuorviante (Mistikid colpisce ancora), e dubito seriamente che i revisori possano aver sostenuto questa infondata affermazione.
Il riaccertamento straordinario del 2015-16 –continua l’ex assessore – è stato fatto su TUTTE le singole voci di residuo attivo o passivo. Ciò che è stato limitato al 10% è stata la verifica campionaria (così prevista per legge) operata dal Collegio dei Revisori. A mia memoria la verifica ha privilegiato i residui di importo più alto, che avevano la massima possibilità di “squilibrare” il bilancio. In totale autonomia il Collegio ha svolto la sua funzione e ha prodotto infine, dopo varie interlocuzioni con gli uffici e l’Assessore e dopo revisione di metodi e contenuti, un parere favorevole che ha consentito l’approvazione dell’importante documento.
De Luca – prosegue Signorino -non dice che le “risorse” da riaccertamento (ove da dover correggere) non hanno effetti sul bilancio. Per ragioni tecniche non possono essere impegnate o spese senza commettere abusi o senza sforare il pareggio di bilancio. Se invece vengono cancellati ha luogo una diminuzione anticipata del disavanzo trentennale, che però non fa ridurre l’importo della “rata” annuale. Duro e sbagliato, ma è così. De Luca emuli Accorinti e chieda opportuni provvedimenti a modifica della normativa sul pareggio di bilancio. Accorinti ha ottenuto da Governo e Parlamento (tra l’altro) la restituzione trentennale del “fondo di rotazione”, la “spalmatura” in trenta anni del disavanzo dei riaccertamenti e il raddoppio del piano di riequilibrio da 10 a 20 anni. De Luca continui su questa via, ottenendo altri provvedimenti per lo sblocco di fondi paralizzati dal “pareggio di bilancio”. Gliene suggeriamo uno: il pagamento dei debiti fuori bilancio del piano di riequilibrio dovrebbe essere escluso dal “pareggio”. Ci sono basi di logica e di buona amministrazione che vanno in questa direzione. Se poi tra i mutui ci fosse quello del Palagiustizia, bè, De Luca non può non sapere che l’importo è vincolato per legge a edilizia giudiziaria o complementare.
Sul piano personale, – precisa Signorino –ricordo a De Luca che ho voluto assumermi io la responsabilità politica del ritardo di approvazione del previsionale 2015, rassegnando le mie dimissioni dall’Amministrazione. De Luca avrà difficoltà a crederlo, ma nessuno di noi è attaccato alla poltrona. Accorinti mi ha chiesto di restare e, in una rimodulazione che era già stata prevista nell’ottobre 2014 (invito a rileggere i giornali dell’epoca), a cambiare delega. Alternando con Cacciola la vicesindacatura. Insomma, io volevo andarmene, Accorinti mi ha chiesto di restare, confermandomi piena fiducia.
Non rispondo alle offese personali e alle velate minacce, – continua l’ex componente della giunta Accorinti – perché è una modalità di relazione umana e politica che mi è completamente estranea e che ritengo però inconcepibile e inaccettabile se attivata da chi ha onore e onere di rappresentare un’intera comunità (me compreso). Noto però che De Luca si è prodotto in una nuova promessa: l’emissione di un provvedimento di “Trattamento Sanitario Obbligatorio” nei miei confronti. È la massima autorità sanitaria della città e ne ha probabilmente il dovere, se ha acclarato con certificazione medica la sussistenza delle condizioni di disturbo mentale. Oggi però nessuno ha bussato alla mia porta. Chissà se attende, per emettere questo provvedimento, la riduzione dei dirigenti del Comune a 4 o la possibilità di andare col tram volante a giocare nel Casinò di Palazzo Zanca.
Lancio però a De Luca una sfida – conclude Signorino –. Le espressioni da lui utilizzate sono a mio parere oggettivamente offensive (e non è la prima volta): è ingiurioso definire in stato di squilibrio mentale una persona che non lo è; la parola “idiota” è un’offesa (il dizionario Google chiarisce che il sostantivo è “specifico come epiteto ingiurioso”; la “chiusa” del suo gentile intervento è poi vagamente minacciosa. Normalmente, una persona che si accorge di ciò, chiede scusa. Sarebbe un bel gesto da parte sua farlo. È un’azione semplice, che richiede senso della misura e del linguaggio, moderazione e umiltà. Mi farebbe piacere, per tutti i messinesi che rappresenta (incluso me), che ciò avvenisse.”