“Donna Sarina contro i crackers”: risate e riflessioni sul post-Covid in scena a Messina con Rosaria Brancato [FOTO]
Dopo il successo riscosso la scorsa estate, è tornato sul palco della storica Sala Laudamo di Messina il monologo “Donna Sarina contro i crackers”, una stand-up comedy scritta e interpretata dalla giornalista e scrittrice Rosaria Brancato, con la regia di Vincenzo Tripodo. Lo spettacolo, coprodotto dall’Associazione ARB e dal Teatro Vittorio Emanuele, si conferma un mix travolgente di ironia, denuncia sociale e spunti di riflessione, che lascia il pubblico coinvolto e pensieroso.
Rosaria Brancato, forte della sua esperienza di oltre trent’anni di giornalismo sul campo, utilizza uno stile leggero e tagliente per raccontare una società sempre più alienata, incapace di costruire relazioni autentiche e segnata dalla rimozione collettiva delle esperienze vissute durante la pandemia. Il personaggio di Donna Sarina, con il portatile in mano, rappresenta una figura emblematica del nostro tempo: sempre connessa, in smart working, vestita di comodità casalinga con mollettone e ciabatte rosa. Questo scenario iniziale introduce con grande ironia la narrazione di un’epoca segnata dalla necessità di lavorare ovunque e comunque, spesso a discapito della qualità della vita e delle relazioni umane.
Per oltre un’ora, Donna Sarina affronta con intelligenza e sarcasmo le manie del periodo pandemico, riflettendo sulle abitudini di una società iperconnessa ma sempre più isolata, fragile e timorosa. Dietro la risata spontanea e la battuta fulminante, lo spettacolo nasconde una critica profonda alla società contemporanea, affrontando temi attuali e delicati con rigore giornalistico. La pandemia, racconta Brancato, non ha solo cambiato le nostre vite ma ha anche avuto un impatto devastante sul mondo del lavoro, specialmente per le donne.
Con un’ironia pungente, Donna Sarina ricorda episodi e paradossi vissuti durante il lockdown: dalle canzoni sui balconi alle assurde limitazioni imposte dai Dpcm, come il dilemma se portare o meno il figlio adolescente alla cena di Natale per evitare multe salate. Ma è soprattutto lo smart working a finire sotto i riflettori: una soluzione che, se da un lato ha permesso di mantenere attive molte realtà lavorative, dall’altro ha contribuito a relegare le donne fuori dal mondo del lavoro e dai ruoli di leadership, vanificando in pochi anni le conquiste di decenni di lotte femministe.
“Come siamo passate dalle battaglie per i diritti delle donne degli anni ’70 ai selfie di oggi?” si chiede Donna Sarina, lanciando uno sguardo critico e amaro alla superficialità delle nuove generazioni. E la sua denuncia si fa ancora più accorata quando tocca il tema del diritto all’aborto: “Perché abbiamo permesso che, con il pretesto degli emendamenti, venisse smantellata la legge 194?” A Messina, rivela la Brancato, è rimasto un solo medico ginecologo non obiettore, che opera al Policlinico e che presto potrebbe andare in pensione, lasciando un vuoto preoccupante.
La forza dello spettacolo risiede nella sua capacità di alternare con equilibrio momenti di satira e riflessione, creando un flusso narrativo che coinvolge e stimola il pubblico. La chiusura riprende il punto di partenza, chiudendo il cerchio in modo elegante e coerente. La regia di Vincenzo Tripodo sottolinea e valorizza la performance di Brancato, che si conferma una grande interprete capace di intrattenere e, al tempo stesso, far pensare.
“Donna Sarina contro i crackers” è più di una semplice stand-up comedy: è uno spaccato della società contemporanea, un grido d’allarme che invita a non dimenticare le lezioni del passato recente e a riflettere sulle scelte che stanno influenzando il nostro presente. Con un mix di risate e denuncia, lo spettacolo si rivela un appuntamento imperdibile per chi desidera confrontarsi con la realtà attraverso la lente dell’ironia intelligente.