Elezioni Messina. Ecco i voti definitivi di liste e candidati al Consiglio comunale

Amministrative 2018. Completate stamani le attività di controllo dell’Ufficio centrale elettorale e pubblicati i dati definitivi per i candidati al Consiglio comunale delle liste collegate ai candidati sindaco di Messina.

Al netto di qualche punto percentuale i voti definitivi non spostano la visione d’insieme: confermato (già qualche giorno fa) il ballottaggio Bramanti-De Luca e nessun aggiornamento sul fronte delle liste che hanno superato la soglia di sbarramento del 5%, ferme a 7 su 29 di quelle presentate.

Di seguito riportiamo i dati definitivi per i candidati e, più in basso, quelli inerenti le liste collegate ai vari candidati sindaco in queste elezioni amministrative 2018:

  • Cateno De Luca, 23.616 voti – 19,81% (era 19,84%);
    • totale voti delle sei liste collegate: 13.956 – 12,65 per cento;
  • Gaetano Sciacca, 16.172 voti – 13,57% (era 13,56%);
    • lista collegata (Movimento 5 Stelle): 11.100 voti – 10,06 per cento;
  • Dino Bramanti, 33.683 voti – 28,26% (era 28,22%);
    • totale voti delle dieci liste collegate: 42.329 – 38,37 per cento;
  • Pippo Trischitta, 1.946 voti – 1,63% (era 1,63%);
    • totale voti delle due liste collegate: 1.610 – 1,46 per cento;
  • Renato Accorinti, 16.933 voti – 14,22% (era 14,21%);
    • totale voti delle tre liste collegate: 10.383 – 9,41 per cento;
  • Emilia Barrile, 5.081 voti – 4,26% (era 4,25%);
    • lista collegate (Leali – Progetto per Messina): 4.639 voti – 4,21 per cento;
  • Antonio Saitta, 21.767 voti – 18,27% (era 18,26%);
    • totale voti delle sei liste collegate: 26.301 – 23,84 per cento.

Guardando al ballottaggio del prossimo 24 giugno sembra evidente, ormai, che il Movimento 5 Stelle – che per la prima volta avrà dei consiglieri comunali a Messina – non appoggerà nessuno dei due candidati e lo stesso vale per il sindaco uscente Renato Accorinti.

Di seguito, tutti i nomi e i voti dei candidati al Consiglio Comunale:

Una tornata elettorale, questa, assolutamente complessa sul fronte delle attività di scrutinio e di successiva verifica dei voti. Complici gli orari estenuanti ai quali sono stati sottoposti presidenti e scrutatori, infatti, non sono mancati errori ed incongruenze nei verbali.

Proprio queste incongruenze, a più riprese, hanno richiesto ulteriori confronto fra l’Ufficio centrale e i presidenti di seggio e, per circa 24 ore, hanno fatto pensare al broglio elettorale e fatto rimbalzare sul web voci circa “controlli speciali della Digos”, smentiti sonoramente dal Comune.