15 Novembre 2024 - 01:06

Evasione Fiscale nel Commercio di Orologi di Lusso: Sequestrati Conti e Beni Immobili a Società di Messina

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane, ha recentemente concluso un’importante operazione contro l’evasione fiscale. Al termine di un’indagine approfondita, è stato eseguito un sequestro di beni mobili e immobili, inclusi conti correnti, nei confronti di una società peloritana specializzata nel commercio di orologi di lusso e di una ditta individuale casertana. La misura preventiva è stata disposta in seguito a violazioni di rilievo in materia di IVA, scoperte grazie al lavoro del Gruppo Operativo Regionale Antifrode (G.O.R.A.) della Direzione Territoriale Sicilia dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con il supporto delle analisi della Guardia di Finanza sul rischio di riciclaggio.

Indagini sull’Evasione dell’IVA

L’indagine ha preso in esame una serie di operazioni commerciali compiute dalla società messinese, attiva nella compravendita di orologi di lusso usati. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli orologi provenivano inizialmente da Hong Kong e venivano importati in Italia tramite una ditta di Caserta, senza che venisse pagata l’IVA doganale. Il sistema sfruttava indebitamente agevolazioni fiscali previste per scambi internazionali, che consentivano agli operatori economici di evitare il pagamento dell’IVA al momento dell’importazione.

Gli orologi venivano poi rivenduti rapidamente a due società europee, una polacca e una spagnola, costituite appositamente per queste transazioni. Questi beni ritornavano in Italia lo stesso giorno dell’acquisto, e la società di Messina li registrava come già soggetti a IVA, utilizzando impropriamente il regime IVA del margine. Questo regime è destinato alle vendite di beni usati per evitare una doppia imposizione fiscale. In pratica, l’IVA non risultava mai versata da nessuna delle entità coinvolte, generando così un significativo danno alle casse dello Stato.

Elusione delle Normative e Contrabbando

L’attenta ricostruzione delle transazioni internazionali ha permesso alla Guardia di Finanza di identificare una serie di movimenti strumentali volti a ottenere un illecito risparmio fiscale. Gli investigatori hanno rilevato che gli orologi venivano fatti transitare tra Stati dell’Unione Europea in regime di sospensione IVA, rientrando infine in Italia per la vendita finale, con l’applicazione del regime IVA del margine. Questo complesso giro contabile ha consentito di eludere completamente il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto.

Oltre alla frode sull’IVA, gli accertamenti hanno evidenziato un caso di contrabbando. In particolare, la società messinese avrebbe acquistato un orologio Rolex usato a Gibilterra, senza dichiararlo in dogana al rientro in Italia, eludendo così ulteriori obblighi fiscali.

Sequestro Preventivo per 2,4 Milioni di Euro

Alla luce delle prove raccolte, la Procura della Repubblica ha presentato una segnalazione all’Autorità Giudiziaria, che ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo dei beni. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro per un valore complessivo di circa 2,4 milioni di euro, somma equivalente all’imposta sottratta, accogliendo le tesi della Procura. Il provvedimento riguarda i saldi dei conti correnti della società messinese e del suo legale rappresentante, così come i beni e i conti della ditta individuale casertana, complice nelle operazioni fraudolente.

Si specifica che il sequestro è stato emesso in fase di indagine preliminare e si basa su accuse provvisorie. L’intero procedimento è ancora in corso, e tali accuse dovranno essere verificate durante il processo. Pertanto, secondo l’articolo 27 della Costituzione, gli indagati sono presunti innocenti fino alla sentenza definitiva.

Obiettivo: Salvaguardare l’Erario e la Concorrenza Leale

L’azione di sequestro si inserisce in un quadro più ampio di iniziative di contrasto alla frode fiscale da parte della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria. L’obiettivo è duplice: recuperare risorse essenziali per lo Stato e tutelare il mercato da pratiche di concorrenza sleale che danneggiano le imprese che rispettano le normative fiscali.

Questo tipo di interventi si rivolge infatti a quei soggetti che, con condotte illecite, ottengono un vantaggio competitivo illegittimo rispetto alle aziende che operano nel rispetto delle leggi, tutelando così il principio di equità fiscale e contribuendo alla crescita sana dell’economia nazionale.

La Tutela del Diritto di Difesa

Nel rispetto del diritto di cronaca costituzionalmente garantito, è importante precisare che il provvedimento di sequestro può essere impugnato dai soggetti coinvolti attraverso i canali legali previsti. I successivi gradi di giudizio, basati sul contraddittorio tra accusa e difesa dinanzi a un giudice imparziale, potrebbero portare alla revisione o annullamento delle accuse, con la restituzione dei beni agli aventi diritto, qualora si accerti l’assenza di responsabilità.