15 Giugno 2025 - 20:56

Femminicidio di Lorena Quaranta, la Cassazione conferma l’ergastolo per Antonio De Pace

La Corte di Cassazione ha messo la parola fine al processo per l’omicidio di Lorena Quaranta, rigettando il ricorso presentato dalla difesa e rendendo definitiva la condanna all’ergastolo per Antonio De Pace. Il giovane infermiere calabrese aveva ucciso la fidanzata, studentessa in Medicina, il 31 marzo 2020, nella loro abitazione a Furci Siculo, nel pieno della pandemia.

La sentenza della Suprema Corte conferma integralmente quella emessa il 28 novembre 2024 dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, che aveva a sua volta ribadito la pena massima per De Pace nel processo di secondo grado. Il procedimento bis era stato disposto dopo un primo annullamento parziale della Cassazione, che aveva chiesto di rivalutare l’eventuale applicazione delle attenuanti generiche invocate dalla difesa, fondate su un presunto stato di stress legato all’emergenza Covid. Una tesi, quest’ultima, giudicata infondata dai magistrati di secondo grado.

Grande commozione da parte dei genitori di Lorena, originaria di Favara (Agrigento), che si stava per laureare in Medicina all’università di Messina. Il loro legale, l’avvocato Giuseppe Barba, ha riferito le prime parole pronunciate dopo la decisione della Cassazione: «Finalmente».

«Lorena non potrà mai tornare – ha aggiunto il legale – ma arrivare a una sentenza definitiva, che sancisce in modo certo la responsabilità penale e la pena che riteniamo l’unica adeguata, cioè l’ergastolo, rappresenta per i genitori un momento di pace. Eravamo fiduciosi che la sentenza della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria avrebbe retto: era una pronuncia ben motivata, completa, senza vizi logici da eccepire in Cassazione».