4 Ottobre 2024 - 01:09

Giampilieri e Scaletta, 15 anni dopo: il commosso ricordo delle 37 vittime dell’alluvione

A 15 anni dalla tragedia di Giampilieri e Scaletta Zanclea, le comunità si uniscono nel ricordo delle 37 vittime dell’alluvione che devastò il territorio il 1° ottobre 2009. Quel giorno, oltre 300 millimetri di pioggia si abbatterono in poche ore su un’area di 50 chilometri quadrati, causando un disastro naturale che ha segnato profondamente la storia della zona.

Mentre gran parte della città viveva un tranquillo pomeriggio sotto un cielo sereno, sulla vallata di Giampilieri si addensarono nuvole nere provenienti dalle Isole Baleari, portatrici di una notte di terrore e distruzione. La furia dell’acqua e del fango travolse case, strade e vite, lasciando dietro di sé un paesaggio devastato e segnato dal lutto.

Giampilieri Superiore e Scaletta Zanclea, i due paesi più colpiti, insieme alle comunità limitrofe di Molino, Altolia, Briga, Pezzolo, Santa Margherita, Santo Stefano e Itala, ricordano oggi quei momenti con cerimonie di preghiera. I nomi delle 37 vittime saranno pronunciati ancora una volta, con lo sguardo rivolto verso il futuro, sperando in una rinascita di questi borghi, parte di un contesto paesaggistico unico e prezioso.

Le telefonate disperate di quella notte, le richieste d’aiuto che arrivavano ai Vigili del Fuoco e alla Prefettura, sono impresse nella memoria di chi visse quei momenti. Il fango scendeva inesorabile, portando con sé tutto ciò che incontrava lungo il suo cammino, fino a raggiungere il mare, che per giorni restò di un inquietante colore marrone.

Le operazioni di soccorso furono avviate rapidamente, ma la portata del disastro era ancora in gran parte sconosciuta. I villaggi rimasero isolati per ore, mentre squadre della Protezione Civile, Vigili del Fuoco e forze dell’ordine cercavano di raggiungere le aree più colpite. Solo il 2 ottobre fu dichiarato lo stato di emergenza, e nei giorni successivi si cominciò a fare i conti con le perdite umane e materiali: 37 morti, centinaia di feriti e migliaia di sfollati.

In quei giorni difficili, non mancarono le polemiche. Guido Bertolaso, allora capo della Protezione Civile, attribuì il disastro all’abusivismo edilizio, un’affermazione che fu poi smentita dai fatti, ma che contribuì a diffondere l’idea che le vittime fossero in qualche modo responsabili della tragedia. La mancanza di una solidarietà nazionale fece male quanto le critiche infondate, con un minuto di silenzio osservato solo in Sicilia, come se la perdita di 37 vite fosse una questione regionale.

Oggi, dopo 15 anni, Giampilieri e Scaletta sono in parte risorte. Gli interventi di messa in sicurezza sono stati completati e i villaggi hanno ripreso a vivere. Nonostante lo spopolamento che caratterizza queste aree, le nuove generazioni stanno lavorando per far rivivere il tessuto sociale ed economico. Il ricordo delle vittime, però, rimane vivo e presente, e ogni anno, in questa data, i loro nomi vengono pronunciati, a testimonianza che non sono stati dimenticati.

Le commemorazioni a Scaletta Zanclea, organizzate dalla parrocchia e dall’amministrazione comunale, prevedono una messa in suffragio delle vittime nella chiesa Madonna del Carmelo e un corteo che raggiungerà la piazza dedicata a coloro che persero la vita nell’alluvione. La stele marmorea, su cui sono incisi i nomi dei caduti, sarà il centro di un momento di raccoglimento e riflessione, a cui parteciperanno autorità locali e familiari delle vittime, ricordando in particolare coloro che persero la vita quel tragico giorno.