Gioveni: “Bisconte: siamo proprio sicuri che quelle sono baracche?”

“Moltissime famiglie di Bisconte che vivono in zona Risanamento non si considera no affatto dei baraccati vivendo esse in casette ultrapopolari dignitose e ben sistemate, pertanto non vorrebbero aver assegnato alcun alloggio popolare!”

Il consigliere comunale del Pd Libero Gioveni annuncia ciò che in questo momento rappresenta davvero la classica “eccezione alla regola” e invita l’Amministrazione De Luca a valutare attentamente di estrapolare questa porzione di area di Bisconte dall’ambito “C”.

“Tutte le casette che insistono proprio sotto la piazza di Bisconte abitate da decenni da parecchie decine di nuclei familiari – spiega Gioveni – potrebbero essere considerate, per come sono state mantenute e migliorate negli anni, dei verie propri immobili storici che, pur essendo inserite in un contesto di degrado confinando a monte con l’area sbaraccata di via Caltanissetta (i cui ex residenti furono trasferiti 13 anni fa nel “casermone bunker” dei 189 alloggi IACP), costituiscono un piccolo “borgo” che certamente potrebbe essere valorizzato!

Questa proposta – prosegue il consigliere – oltre a rappresentare la risultante di una volontà popolare quasi unanime da parte dei residenti, nasce in riferimento all’apprezzabile iniziativa del sindaco De Luca che in questi giorni ha “sguinzagliato” delle “taske force” per aggiornare e completare in tutta la città il censimento di tutte le famiglie residenti nelle zone Risanamento, col tentativo di evidenziare ufficialmente quali aree risultano messe peggio sotto il profilo igienico sanitario; e Bisconte in questo senso non è da considerare da “terzo mondo” come purtroppo tante altre!

Questa zona per lo più – evidenzia l’esponente del Pd – avrebbe soprattutto bisogno di più attenzione in termini di pubblica illuminazione e manutenzione, ma le“quasi villette” che insistono in quest’area (si possono quasi definire così per come sono state trasformate negli anni) sarebbe davvero un peccato abbatterle!

Pertanto – conclude Gioveni – nel non voler avere la presunzione di decidere per queste famiglie che già oggi tuttavia sembrano orientate per il non abbattimento, sarebbe quanto meno opportuno da parte dell’Amministrazione, che già da lunedì prossimo deve tirare le somme del censimento, coinvolgerle in una sorta di indagine conoscitiva, anche perché una eventuale volontà di rimanere sui luoghi da parte di questi nuclei potrebbe certamente “alleggerire” anche il fabbisogno di alloggi per la causa.”