Gioveni: “Il sindaco De Luca presenti in Aula il suo “contratto per la città”

“Che fine ha fatto il “contratto per la città” che il sindaco De Luca voleva sottoscrivere con i consiglieri comunali??” a parlare il consigliere comunale Libero Gioveni che continua,

“Dopo l’annuncio delle dimissioni del sindaco De Luca, francamente non mi posso non porre questo interrogativo visto che allatto del suo insediamento, rendendosi conto che all’interno del Civico Consesso non avesse dalla sua parte nessun consigliere, il primo cittadino si impegnò a produrre un documento “programmatico” da condividere con l’Aula nell’interesse esclusivo della città!

Premetto – prosegue il consigliere –che questo mio monito non vuole rappresentare la classica “ancora di salvataggio” per la città e per i suoi organi istituzionali, perché nessuno di noi può arrogarsi la presunzione di entrare nella testa di un sindaco appena eletto che, in virtù dei fatti conclamati dall’approvazione finora di tutte le sue del ibere presentate in Aula (ivi comprese le più importanti dell’Agenzia del Risanamento e del Bilancio di Previsione 2018), conterrà evidentemente altre celate motivazioni che lo indurrebbero già a staccare la spina!

Di contro, però, – continua Gioveni -nell’essere fautore del famoso detto “non bisogna fasciarsi la testa prima di rompersela”, ritengo che la seduta di presunto commiato richiesta da De Luca possa tranquillamente rappresentare, come ultima chance, la sede e i momenti propizi per presentare all’intero Consiglio Comunale questo famigerato “contratto di governo della città” che lui sin da subito ha voluto sbandierare e auspicare!

Personalmente – conclude il consiglere- sarò senz’altro pronto a valutarlo e a sottoscriverne buona parte, a condizione però che in futuro non venga mai meno su ogni punto o tema del documento (servizi sociali, gestione rifiuti, trasporto pubblico, futuro finanziario dell’Ente, società partecipate, turismo, occupazione ecc.) la necessaria dialettica politica fra Amministrazione e Consiglio, spesso anche serrata, perché il confronto democratico fra le parti, sostenuto certamente dai “tempi certi” di approvazione degli atti che usciranno finalmente fuori dal nuovo Regolamento consiliare, non potranno che generare un clima di distensione che ci consentirà di lavorare bene per la città senza più l’ombra delle minacce o dei “colpi di testa”!