Il Partito Democratico a Taormina raccoglie il grido di dolore degli operatori del Turismo

“E oggi, mentre a Taormina ascoltiamo gli operatori del settore turistico, il loro grido di dolore e gli appelli inascoltati, il Governo Musumeci dopo giorni di comunicati a raffica si lancia nell’ennesimo annuncio: la riforma del Turismo. Vedi un po’: noi siamo qui nella perla dello Ionio, nota in tutto il mondo, dove guide turistiche, tour operator, manager dello spettacolo dal vivo e gestori di sale cinema ci stanno raccontando cosa è necessario per sostenere un comparto fondamentale per l’economia della Sicilia ma profondamente trascurato, anzi completamente dimenticato dal governo regionale. Che oggi però non poteva esimersi dall’attivare la gioiosa macchina della propaganda cui però non seguono atti concreti”. Lo dice il segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia, Anthony Barbagallo, da Taormina dove il Partito ha organizzato una giornata di confronto sul tema del Turismo.
Una giornata che si è aperta con la riunione della Direzione regionale del PD Sicilia, cui poi sono seguiti diversi confronti tematici.
“All’estero qualcosa che viene regalato non viene interpretato positivamente. Dallo scorso anno – ha detto Dario Ferrante, tour operator – scorso il governo regionale però gli unici interventi che ha fatto sono stati la promozione dei voucher e delle notti gratuite attraverso spot e pubblicità sui giornali. Poi in un momento di crisi determinato dall’emergenza pandemica c’è stato silenzio. Ci aspettavamo che il Governo regionale venisse incontro alle nostre esigenze di sopravvivenza. Poi l’annuncio della piattaforma See Sicily, che è assolutamente fallimentare ed inefficace. Perchè non si promuove la destinazione ma si promuove l’iniziativa che è, ripeto, ‘venite in Sicilia vi aspettano i voucher gratuiti. Per noi è un aspetto mortificante”. Ferrante è uno dei partecipanti al tavolo dal titolo “Sicilia oltre la crisi: interventi strutturali per il turismo”, moderato dalla giornalista di Livesicilia Roberta Fuschi, assieme a Sebastiano Cappuccio, segretario regionale della Cisl; Alfio La Ferla, tour operator; Antonello Cracolici, deputato regionale del PD all’Ars; Filippo Patanè, turismo balneare e Giovanni Masaniello, presidente di F.G.S.- Federazione associazione provinciale guide turistiche della Regione Siciliana.
“Il portale ha anche – ha proseguito Ferrante – delle pecche di carattere tecnico e obbliga tutti noi a del lavoro supplementare. I tour operator fanno grandi numeri all’estero, non si vende al dettaglio. Ma di fatto riceviamo ogni giorno svariate email con richieste di informazioni a titolo gratuito, per conto dell’assessorato regionale, delle più disperate: da chi vuole sapere della cumulabilità del 3×2 col bonus vacanza a chi vuol sapere se è possibile pagarlo attraverso il reddito di cittadinanza. Chi vuol sapere se può usufruire della notte gratuita e avere rimborsati i due pernottamenti. E’ questo il target che si vuole far arrivare in Sicilia? Il turismo sta ripartendo, il mercato straniero è quello che genera indotto ma la tempistica è assolutamente sbagliato”.
Anche Giovanni Masaniello, presidente di F.G.S., intervenendo sull’argomento ha spiegato che “purtroppo il progetto See Sicily non risponde ai criteri di urgenza e tempestività che l’attuale pandemia richiede. Proprio la filiera del turismo è quella che continua a soffrire più di ogni altra attività economica. Gli aiuti predisposti dal governo nazionale ci permettono di ottemperare alle necessità quotidiane. Le guide turistiche con codice ateco valido e partita iva hanno avuto un aiuto consistente, F.G.S. ha presentato ricorso al Tar, F.G.S. ha ritenuto di ricorrere contro il decreto assessoriale che prevede l’istituzione di un elenco cognitivo delle guide ambientali perché è una professione libera, non si possono sovrapporre due professioni diverse”.
Masaniello ha spiegato che dal 2013 le guide turistiche subiscono un vero assedio. Al Senato sono presenti due disegni di legge sulle guide turistiche ma “noi vorremmo la creazione di un albo nazionale e poi anche guide UE ed extra UE. Noi abbiamo subito ignobili pressioni – ha aggiunto Masaniello – e quindi chiedo al PD regionale e nazionale affinché la legge sulle guide turistiche venga approvata dal parlamento nazionale”.
“Emergenza coronavirus ha determinato la crisi del comparto turismo in Sicilia. Con delle ricadute che sono sotto gli occhi di tutti anche per quanto riguarda il livello occupazionale. Gli ammortizzatori sociali – ha detto Sebastiano Cappuccio, segretario regionale della Cisl – per i lavoratori del turismo devono essere spostati in avanti e vanno messi in campo anche per coloro che sono impegnati durante la destagionalizzazione. E’ evidente che in concreto o si mette in campo una strategia di sistema nella nostra Regione o non si va da nessuna parte. Noi pensiamo – ha aggiunto – che bisogna istituire un Osservatorio regionale del turismo per monitorare i flussi turistici, razionalizzare l’attività di promozione del turismo siciliano nel mondo e mettere assieme il turismo e l’agroalimentare con una proposta complessiva”.
Parole dure anche da parte di Carmelo Costa, manager e organizzatore di grandi eventi dal vivo (da Eddie Webber a Bob Dylan, solo per citarne due): “Da due stagioni il mondo dello spettacolo è fermo: organizzare per poche centinaia di spettatori è un esercizio che serve solo a peggiorare la situazione economica di molte aziende. Confidavamo nei ristori che la Regione ha stanziato per la nostra categoria. Ma le somme – ha proseguito -, regolarmente assegnate tramite pubblico avviso, non sono mai state pagate a causa di due ricorsi al TAR, giustificati da un banale errore negli avvisi. Quasi certamente non saranno mai pagate. Perché? Sempre per il cancro burocrazia che prevede regole che definire Bizantine è un eufemismo. E ancora una volta nei corridoi di via Notarbartolo a Palermo – ha proseguito – si sente ripetere un ritornello che conosciamo a memoria, quattro semplici parole che ci sentiamo rispondere ad ogni proposta di soluzione, ad ogni richiesta anche minima: “Non si può fare! Intanto fra i 224 beneficiari ci saranno imprese che non riapriranno mai più, posti di lavoro persi, anni di attività in fumo. Tutto – ha concluso – per un ritornello che è un muro di gomma invalicabile che non ammette repliche”.