2 Dicembre 2024 - 17:00

Inchiesta Mare Monstrum, assolto l’assessore Finocchiaro e altri due imputati: “Il fatto non sussiste”

Il presidente della terza sezione penale del Tribunale di Palermo, Fabrizio La Cascia, ha letto il dispositivo della sentenza che assolve i tre imputati per corruzione nel processo legato al terzo filone dell’inchiesta Mare Monstrum, avviata nel 2017, pronunciando la formula: “Il fatto non sussiste”.

La sentenza riguarda Ettore Morace, all’epoca dei fatti alla guida di Liberty Lines, compagnia marittima di proprietà della sua famiglia, Rosario Crocetta, ex presidente della Regione Siciliana, e Massimo Finocchiaro, attuale assessore agli spettacoli del Comune di Messina. La Procura aveva chiesto pene severe: sette anni di reclusione per Crocetta e sei anni e sei mesi ciascuno per Morace e Finocchiaro, oltre a una multa di 400 mila euro per Liberty Lines.

L’accusa

Secondo i magistrati, la Regione Siciliana, guidata allora da Crocetta, avrebbe predisposto un bando “su misura” per favorire Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, mantenendo così il monopolio nei collegamenti marittimi con le isole minori. In cambio, sarebbero state versate tangenti. Nel 2017, inoltre, sarebbe stata concessa una proroga del servizio in cambio di un contributo elettorale di 5 mila euro che Morace avrebbe destinato al movimento politico dell’ex governatore, Riparte Sicilia.

La difesa

Nel corso delle udienze, i legali degli imputati hanno respinto le accuse, sottolineando l’assenza di prove concrete. In particolare, gli avvocati di Ettore Morace, Giovanni Di Benedetto e Marco Siragusa, avevano dichiarato:
“Sorprende la richiesta di condanna avanzata dal Pubblico Ministero, basata su circostanze estranee al procedimento e sulla trasformazione di un finanziamento lecito, di importo contenuto, in una inesistente fattispecie corruttiva. Né Morace né Liberty Lines hanno tratto alcun vantaggio dalla vicenda.”

La sentenza

La decisione del Tribunale di Palermo ribalta completamente l’impianto accusatorio, ritenendo infondate le accuse. La pronuncia rappresenta un punto di svolta in un processo che, nei suoi sviluppi iniziali, aveva sollevato molte polemiche.

Le prossime udienze, previste per ottobre, saranno dedicate alla discussione finale delle difese, con i legali Vincenzo Lo Re, Giovanni Di Benedetto, Marcello Montalbano e Nunzio Rosso che continueranno a sostenere l’innocenza dei loro assistiti.